Sogni,
come prismi rilucenti nell’oscurità,
infranti da proiettili rimbombanti
che penetrano nella mente,
facendo abbandonare quel fantastico mondo
popolato di creature irreali e situazioni inverosimili,
riportando in questo universo di realtà felici e tristi,
stupende e terribili,piacevoli e ripugnanti,
ma che spesso superano in maniera ancor più sorprendente
il più inconcepibile, sfrenato e stravagante prodotto
partorito dalla mente umana.
A volte mi vien di pensare
è meglio la realtà o il sogno?
Primi 4 versi scritti il 15‐03‐1998,il resto il 3‐04‐1998.
10 luglio 2011
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Lo stolto vede, sente, parla,
il saggio guarda, ascolta, dice.
(scritto su ispirazione di "Sogno di una notte di mezza estate" di William Shakespeare il 14-03-2004, ore 10,45)