Sotto il sole...cenere

Ha latrato ancora il vagone
al suo arrivo
questa notte.
Come un cane rabbioso
portava tra le fauci
altra carne da macellare
altre ossa da accatastare.
L'ho udito forte
quel malefico latrato
nel vento di ghiaccio
che soffiava libero
sulle mie rovine.

Quanto freddo questa notte...
passata ad aspettare
un altro giorno senza Dio,
a fissare un cielo
che si stendeva nero,
come un sudario
sui miei occhi e sulla terra.
Ma già si affaccia,l'alba nuova,
reca in bocca il sapore della morte,
col suo cuore di nebbia
avvolgerà il mio capo nudo,
si plasmerà
sulle mie membra agonizzanti,
si insinuerà
tra le striature di una stracciata identità.
A goccia a goccia
mi fu distillata questa vita
ed ora...non sono altro
che ombra tra ombre,
consapevole di volar via
...domani...
come cenere
verso il sole.