Suffragio

Sempre ritorni al mattino
come una barba
che nemmeno più so 
i tuoi anni
quando fumo distratto
davanti a un bel culo
che il cielo è già morto 
da un sorso 
di carne e di vino
più buono del sangue
che non ti soddisfa
quanto questa fatica
di barba come erba
come radice quadrata
di un silenzio che acquieta
il desiderio 
di vita senza epilogo
che per te sono morto
da un pezzo
di giorni e di notti
quando vieni a trovarmi
è come portassi 
i fiori al defunto
che poi te ne torni
alla vita serena
mentre immagino già
il mio funerale
della prossima vita.