Un destino morente

Sanguina di linfa
l'albero senza foglie.
Qualcuna ancora salda
al grappolo di rami
si inebria di rada rugiada
spenta al sole cocente.
E sgorga lentamente
una macchia silenziosa
di nebbia, calda e densa
ingoiandone gli ossuti ceppi.
Spande furibondo
il terrore alle spaccature
vibrando sulle corde
dei filamentosi lini
come vene verdastre.
La paura stringe e azzittisce
la voce di un genio eccitato,
come l'albero che muore
per mezzo di un carnivoro
destino abietto.