Vorrei un quasi maggio
d'ombrosità dei tigli
puro ascolto e ideogramma
in quel poco di ora e qui
rastremare correnti
da greti di zavorre.
Restare, oh quanto
nel canto ludico
da smarrimento!
Chiedere scusa
delle dimenticanze.
Dimenticare
ch’è vita e troppa
e tu graziosa spora
cacciata da deliri d'acque
con il viso che affaccia
in quale forma?
31 luglio 2017
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Rivelare il pensiero ha un costo: avere conferma che non ha peso per altri ciò che per te è ragione di gioia, naturale meraviglia e invece percepisci bloccato sotto macigni improbabili da scostare. Si rivela inutile, insensata causa di disagio. Si avvertono altri passare oltre, difedendo un'incomprensibile incolumità. Altri restano dietro al muro, un agio falso a cui non si rinuncia, per paura di essere veri o di non saper fingere di essere veri.