Un ramo che non sa più sorridere

Sono
nel silenzio assorto
nel mare che più non sospende
quel senso d'angoscia
tra la terra e il cielo.

Sono
di morte avvolto
prigioniero di me stesso
una lettera in un cesto vuoto
senza verbo né coniugazione.

Si muovono ombre
in attesa di sentenza
e quell'abisso
così temuto
non lascia repliche alla notte.

Volteggio
nel limbo delle risate vuote
mentre al silenzio
voto il respiro
pregando l'Altissimo.

Foglia avvizzita
e un ramo che non sa più sorridere.