Seduto se ne sta
un vecchio alpino
chino sui ricordi
sfilati dal cappello.
Sfiora quella penna
con tremore stanco
e sugli annacquati occhi
un lacrimare lento.
Tende l’orecchio
al vento ormai straniero
gelido nel morso ad artigliare il cuore.
Solo tormenti e pianti
ode il vecchio alpino.
Amici mai traditi
che ancor gli tendono la mano
lassù sperduti come piume al vento
le loro penne mozze
a perenne giuramento.
Da "Nel migrar dei giorni" edito 2000
6 settembre 2017
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La poesia mi ha sempre attratta, così come la scrittura. Infatti fin dalle elementari scrivevo poesie su richiesta delle mie compagne di scuola, oppure copiavo quelle più significative dalla mia rivista preferita: la mitica ”Primavera”. Sono poeta nel profondo e per sempre, sono narratrice di storie create sul selciato già da bambina. Per me scrivere è un bisogno vitale, dell’anima, di cui non potrei mai fare senza.