Alberto l'ateo

Solo di recente è scoppiato il ‘bubbone’dei preti pedofili che ha coinvolto un pò tutta la chiesa cattolica. Non che in passato non accadessero certi ‘fatti’ solo che venivano coperti per evitare scandali. A capo della chiesa di Roma oggi c’è un Papa che ha impostato il suo apostolato sull’anticonformismo in contrapposizione con i tradizionalismi che cercano ancora di far valere il loro pensiero. Papa Francesco un po’ fisicamente ‘acciaccato’ tiene duro, preferisce condannare apertamente la pedofilia che tanti guai ha portato alla Chiesa Cattolica, guai anche finanziari. Alcuni di noi si domandano perché ai preti cattolici sia proibito sposarsi come permesso agli anglicani. Bisogna risalire sino all’anno 1022 quando Benedetto VIII al Concilio di Pavia ottenne l’obbligo del celibato per i sacerdoti, (forse il cotale personalmente non amava il genere femminile) errore umanamente grossolano in quanto non teneva conto del testosterone che circola nel corpo dei giovani maschi, anche cattolici che porta alla pedofilia, fatto molto grave per il futuro delle malcapitate vittime, al contrario, come dicevo i preti anglicani e di altre religioni mettono su famiglia. Ho un ricordo quando studente abitavo in una traversa di via Taranto a Roma. Tramite un mio compagno di classe, figlio del portiere, venni a conoscenza che due sacerdoti, il lunedì mattina si presentavano in portineria e con la compiacenza del padre (ben sovvenzionato) uscivano in strada abbigliati in borghese con in testa un cappello per nascondere la tonsura sorta di marchio sulla testa che allora attestava il loro stato clericale. Dove si recavano i due preti? Al più vicino casino dove delle disponibili ‘signorine’ distribuivano le loro grazie. La famosa legge Merlin per alcuni tratti era giusta perché antecedentemente le dame erano obbligate ad ‘andare a letto’ anche con uomini di non loro gradimento ma dal punto di vista pratico era sbagliata tanto è vero che dopo la sua entrata in vigore le ‘signorine’, non più controllate da un ginecologo distribuivano malattie veneree ai maschietti sprovveduti. Una gran disgrazia colpì la mia famiglia, mia madre passò a miglior vita per un male incurabile, mio padre, sempre in giro per l’Italia e per il mondo sud americano quale rappresentante di una importante ditta tedesca di medicinali, pensò bene di ‘mettermi in collegio’ ma quale collegio, una specie di prigione dove la disciplina era la prima materia di insegnamento. Al ‘Citarelli’, nome fuori del comune di cui non sono mai riuscito a capire la provenienza, c’era come insegnante di religione e di assistenza spirituale il sacerdote don Agapito fanatico che quando parlava della sua materia si infervorava a tal punto da diventare rosso in viso, un fanatico integralista. Ciò che soprattutto mandava in bestia il prete era il risolino stampato sul mio viso che considerava un affronto alla religione ed alla sua persona. Una mattina don Agapito ebbe la non buona idea di imporre un compito in classe dal titolo: ‘I pregi della religione cattolica’. Iniziai lo svolgimento in maniera soft ricordando che nel mondo esistono centotrentasette religioni di cui sette cristiane tutte inventate dagli uomini in relazione alle loro esigenze spirituali e di razza. Poi inserii degli aforismi tipo: ‘La religione è un’illusione e deriva la sua forza dal fatto che corrisponde ai nostri desideri istintuali. – Freud’. ‘Non è necessario avere una fede religiosa, è sufficiente essere uomini – Dalai Lama’ – ‘Teologia:una collezione di risposte incomprensibili a domande senza senso’ – Voltaire ‐ ‘Credo che ci sia qualcosa di peccaminoso in qualsiasi fede. Gli essere umani non vogliono conoscere vogliono solo credere per abbandonare la loro individualità e unirsi al branco.’ Martin Aramis scrittore. ‘Dio non esiste, esiste una ragione universale, c’è un nesso fra la ragione che governa il mondo e quella che governa la nostra mente’ – Eraclito. I seguenti aforismi sono in toto frutto della mia mente: ‘La religione è una patetica illusione a cui si aggrappano gli umani spaventati.’ ‘Dio è l’essere al quale rivolgersi quando si è tristi ed in cui rifugiarsi nei momenti di difficoltà. L’idolo più grande mai creato dagli uomini.’ ‘Le religioni hanno la pretesa di imporre la loro dottrina all’umanità, sono solo tirannia ed imperialismo.’ ‘La religione è come l’omeopatia, funziona perché gli ingenui, i paurosi ed i complessati ci credono.’ Fui l’ultimo a consegnare il mio elaborato. “Vediamo il capolavoro che hai messo su.” Man mano che don Agapito leggeva il mio tema il suo viso cambiava colore, per ultimo mi prese per un braccio: “Dal direttore.” Per mia fortuna Fulgenzio Romano era il classico misoneista, non amava le novità spiacevoli, accettò con rassegnazione gli alti lai del prete, lesse il mio tema e: ”Don Agapito l’alunno ha citato degli aforismi anche di personaggi famosi, un suo diritto, lasci perdere.” Scornato al prete non restò che vendicarsi ordinandomi di uscire dall’aula ad ogni sua lezione di religione, io ben contento. Finalmente una buona notizia, il rientro di mio padre a Roma, ultima sua tappa Rio de Janeiro. Andai all’aeroporto con il Maggiolino auto cui mio padre era molto affezionato malgrado avesse percorso tanti chilometri. Una novità non prevista: il genitore era in compagnia di due ragazze a me sconosciute, una bionda ed una mora, sembravano sorelle. “Ti presento Ninive e Melissa due farmaciste le ho portato con me dal Brasile per farle lavorare in Italia, hanno dovuto abbandonare il loro paese per motivi politici. “Papà dove mettiamo i bagagli?” “Arrangiarsi figliolo, arrangiarsi.” Io al volante della Volkswagen, il genitore e l due ragazze con un valigione ciascuno sulle gambe, nel picciolo bagagliaio anteriore due valige di formato inferiore. Nel condominio di via Appia, dietro il cinema Massimo l’attico di famiglia. Mio padre, non si sa come era riuscito ad acquistare un locale a piano terra che aveva adibito a garage, per Roma una fortuna. Al nostro arrivo una scappellata da parte di Gigi il portiere incuriosito dalla presenza delle due donne. La casa non abitata da lungo tempo aveva bisogno di una pulizia generale, volevo interpellare il mio genitore per ingaggiare una ditta di pulizie quando, sorpresa, le due baby misero mano agli attrezzi che trovarono nel ripostiglio e cominciarono di buona lena a darsi da fare all’inizio in cucina per poi passare alle altre stanze senza proferir parola, erano veloci senza lasciar tracce di sporco. Alla fine del loro lavoro intervenne mio padre: “Ragazze siete una sorpresa piacevole, datevi una pulita poi andremo a cena da ‘Sora Lella’ una trattoria qua vicino.” La Sora Lella era la classica conduttrice di trattoria, larga di fianchi e dalle gran tette, non molto alta, sempre sorridente: ‘Chi viene da me ritorna sempre’ era il suo motto ma stavolta aveva qualcosa in più da dire: ‘Hai fatto er colpo grosso, due al posto di una, per fortuna c’è tu fijio che te da ná mano!” La spontaneità aveva spinto le due brasiliane a parlare di loro: “Come sapete sono Ninive, il nome è un po’ fuori del comune, era di una mia nonna di origine italiana, siamo state coinvolte nella politica del nostro datore di lavoro contrarie al governo totalitario e repressivo di ogni forma di contestazione, il qui presente signor Armando ci ha aiutato e fuggire dal Brasile, gli saremo eternamente grate e cercheremo di ricompensarlo in tutti i modi.” Le due baby misero in atto la promessa, una mattina ritornarono a casa a bordo di una rossa fiammante Alfa Romeo Stelvio acquistata in un vicino concessionario di quella marca, era addirittura un modello ‘Quadrifoglio’ la più ‘spinta’ della casa. Melissa: “Anche se il signor Armando non intende mandare in pensione il suo ‘Maggiolino’ pensiamo che sia l’ora di affiancarle questo bolide italiano.” Lo stupore prese il posto della commozione, grandi abbraccia fra i quattro. Ti pareva che Gigi si facesse i fatti suoi: “Dottò sté due o sò milionarie o marchettare d’alto bordo.” “Ci hai azzeccato, metti da parte un bel gruzzolo di Euro e te le presento.” Messe al corrente delle ipotesi di Gigi, il portiere da quel momento divenne bersaglio di frizzi e lazzi delle due cariocas, al loro apparire il cotale di rifugiava di corsa in casa. Restava il mistero da dove provenissero le ricchezze di Melissa e di Ninive, la Stelvio ad occhio e croce doveva essere costata sui sessantamila €uro. Compresi qualcosa sulle due brasiliane allorquando il pomeriggio del giorno dopo stavano guardando un programma televisivo allorché apparve un annuncio in cui si discuteva sulla cittadinanza onoraria conferita dall’Anpi di Padova al presidente brasiliano Jair Bolsonaro, molti avevano dimostrato la loro contrarietà alla consegna di quella onorificenza compreso il clero cattolico, le due ragazze discutevano sottovoce e non riuscii a comprendere il loro discorso, quando mi videro smisero di parlare e spensero il televisore, un mio guizzo di intuito: erano delle patriote contro il regime di quel dittatore. Riuscii a piazzarle in una farmacia alla periferia di Roma, per spostarsi usavano la Stelvio. Melissa a cena espresse il desiderio di andare a Padova per andare al santuario di San Antonio venerato anche in Brasile. Per l’impaccio della ragazza nell’esposizione compresi il loro piano, far fuori il presidente brasiliano. Allontanatosi di casa mio padre le convocai nel salone, feci loro prendere posto sul divano, io su una sedia dinanzi a loro. “Gentili signorine sono venuto a conoscenza del fatto da parte di un giornale di destra brasiliano nel confronti del presidente in cui si ipotizzava l’impeachment di Bolsonaro, il giorno successivo il giornale chiuse i battenti ma i loro redattori ed impiegati giurarono di ucciderei il maledetto. “Ragazze a questo punto ho compreso il perché della vostra venuta in Italia, mi trovo in crisi, secondo la legge italiana dovrei denunziarvi all’Autorità Giudiziaria ed in primis alla Polizia altrimenti passerei per vostro complice nello stesso tempo non vorrei rovinarvi l’esistenza. Se doveste rendervi latitanti dalla targa della vostra auto sareste facilmente rintracciabili, stessa sorte se usate mezzi convenzionali, sareste segnalate all’Interpol e diventereste delle latitanti , l’unica soluzione ritengo sia quella di tagliare ogni rapporto con le persone che vi hanno chiesto di venire in Italia e…” Gelo da parte delle due, ” Ninive: “Sanno che siamo in Italia ma non in quale città, seguiremo il tuo consiglio.” L4 due ragazze misero in atto la mia dritta e la ricambiarono con una rapporto sessuale notturno a tre, indimenticabile, rapporto che dura tuttora, mio padre ‘si arrangia’ con una teutonica venuta in Italia per dargli un mano nel lavoro nel lavoro.