Chi Vuol Esser Lieto...

In mancanza di moneta non  ancora coniata, i nostri antenati usavano lo scambio di merci ed anche di servizi (i più zozzoni si scambiavano anche le mogli) ma non è detto che questa abitudine non sia ancora ‘vigente’ nella nostra società. I motivi di tale ‘abitudine’ ritengo possono essere dovuti a variegate sensazioni provate dagli interessati. Forse un senso di voyerismo, ovviamente disgiunto dalla gelosia. Il seguito è la storia di Alberto M. e della moglie Anna M. ambedue quarantenni abitanti a Messina, via Panoramica 69. Dopo vent’anni di matrimonio senza figli per decisione di entrambi, sessualmente erano divenuti degli abitudinari. A cambiare la loro vita fu un collega d’ufficio di Alberto, tale Giorgio D. tipo dinamico, sempre allegro e compagnone, romano come Alberto trapiantato a Messina per lavoro (era, come Al. impiegato all’Agenzia delle Entrate) il quale un giorno: “Arbè te vedo depresso che ne dichi d’en cambiamento de vita, ciò un’idea che t’anderebbe proprio bene. Che ne pensi den wife swapping?” Al. aveva studiato l’inglese al classico e capì subito il significato dell’espressione: ‘scambio di mogli.’ “Famme capì le nostre o ‘n giro più largo.” “Se tratta den giro largo ma molto stretto nel senso che ce sò tutte persone serie e riservate, che ne dichi?” “Ne parlo a mi moje, te faccio sapè.” A tavola Alberto si dimostrava particolarmente allegro e spiritoso, Anna, da buona psicologa (la sua professione) capì che il marito era foriero di novità “Sbottonati, spero di tratti di novità piacevoli.” “Dipende, un mio collega mi ha proposto un ‘wife swapping’, gli ho risposto che ne avrei parlato con te.” “Lo sai che ho studiato francese e non l’inglese..” “Vuol dire scambio di mogli ma non fra le nostre ma in un giro più largo.” Non era facile sorprendere Anna ma stavolta…”Lo so che non sei geloso ma che effetto ti farebbe…” ”Tutto dipende da te, la prima volta potremmo mettere una maschera in viso…” “Sai che ti dico, ci sto sempre che il maschietto con cui dovessi andare fosse di mio gradimento.” Alberto riferì a Giorgio il quale un venerdì: “È per domani pomeriggio vi verrò a prendere in macchina con mia moglie Giovanna, ho una Jaguar.” Giorgio giunse sotto casa di Al. alle quindici, presentazione delle relative consorti che furono posizionate nel sedile posteriore e poi  via verso i monti Peloritani. Dinanzi ad una villa, Giorgio suonò il clacson due volte poi altre due, era il segnale per farsi aprire il cancello. Indossate le maschere Arlecchino per Alberto e Colombina per Anna il quartetto fu accolto da Sandra F. padrona di casa sessantenne ma ancora ben ‘tenuta’. “Siate i benvenuti, mettetevi a vostro agio come ritenete opportuno, appendete il soprabito ed eventualmente i vestiti nell’armadio in fondo alla sala e poi…buon divertimento.” Giorgio e Giovanna si confusero fra gli ospiti, Alberto ed Anna in cerca…”Vedi qualche maschietto che ti piace?” “Laggiù c’è una coppia che, come noi, indossa una maschera in viso, anche per loro deve essere la prima volta, avviciniamoci.” “Signori, sono Alberto e questa è Anna mia legittima consorte, vedo che anche voi siete novelli ospiti della casa.” “Io sono Nicolò con Arianna mia deliziosa consorte, non per vantarla ma posso dire che ci sa fare, anche se in campo sessuale è un  po’ prepotente.” “A me non piacciono le cose mosce che alla fine ti dicono, hai finito? quindi è la benvenuta. Posso provare ad abbracciare la prepotente senza che mi graffi tutto, sto scherzando.” Ari., non alta di statura, profumava di femmina, poteva paragonarsi a quell’attrice francese  Cecile Aubry detta ‘la venere tascabile’ e, da quello che si poteva intravedere sotto la maschera, doveva essere anche attraente in viso, labbra per prime. Arianna doveva essere stata colpita dal fisico statuario di Alberto, se lo prese sotto braccio e, senza invito, lo trascinò nella sala da dove proveniva una musica dolce che invitava a rilassarsi e ad eccitarsi sessualmente. Alberto constatò che immediatamente il suo ‘ciccio’ sotto i pantaloni  aveva preso una posizione eretta ben accetta da Ari. “Vedo che ti tratti bene, non so che fare, si dice che se la molli la prima volta sei una puttana ed io…” Intanto i due erano stati raggiunti da Nik. e da Anna  che ridevano da pazzi vedendo i relativi coniugi in crisi eccitatoria. Alberto volle sdrammatizzare la situazione: “Se fossi siciliano direi: “Camaffare,  ho indovinato?” Spezzata l’atmosfera le due signore si riappropriarono dei relativi mariti ed Arianna: “Vorrei fare un giro per fare i guardoni e vedere le varie coppie; cacchio laggiù ci sono due trans, forse brasiliani, uno o una che dir si voglia ha un coso spropositato, un maschietto che si arrischia ad andare con lei o lui che dir si voglia rischia di non potersi sedere per una settimana! Guarda c’è pure una piuttosto vecchiotta che se la rifà con un giovane, sicuramente lo pagherà profumatamente; ci sono pure due giovani maschio e femmina che forse non hanno nemmeno diciotto anni, ora sta uscendo da una camera una coppia nuda che sicuramente ha consumato, se non ci avessero sequestrato la macchina fotografica all’ingresso avremmo dei bei ricordi.” Alberto: Io ho consegnato la mia Canon ma, da fotografo dilettante ho con me una Minox piccolissima ma che fa foto molto belle, in questo bordellino nessuno se ne accorgerà.” E tenendo la Minox fra i due palmi delle mani riuscì ad immortalare molti soggetti interessanti. Arianna capricciosa e curiosissima: “Voglio vedere subito le foto!” Alberto: “Adesso domando alla padrona di casa se ha una camera oscura… vediamo dov’è Sandra.” “Alberto lascia stare le battute di mia moglie, piuttosto togliamoci dai piedi e, qualora decidessimo di…lo faremo a casa nostra. Alberto andò a salutare Giorgio e Giovanna che avevano trovato una compagnia ‘scompagnata. Nik: “Nel cortile ho la mia Giulia, salutiamo la padrona di casa e facciamoci aprire il,cancello destinazione…lo decideremo durante il viaggio.” Stavolta  femminucce vicini ai maschietti ma non ai propri, inizio di una scalata… “Nik. Lo sapevi che tua moglie ha cosce meravigliosamente lisce per non parlare delle tettine, poi le labbra…lo so sto dicendo cose pleonastiche, forse è l’entusiasmo…” “Anche tua moglie non scherza a pelame sulla cosina, mai visti tanti peli in una signora, ti resteranno fra i denti!” Dunque anche Anna veniva palpeggiata alla grande, d’altronde… Alberto avanzò la proposta di recarsi a casa sua, proposta accettata all’unanimità. In ascensore: “Facciamo piano, davanti al mio appartamento abita una zitella che, non avendo nulla da fare si interessa degli altrui fatti, appena esco dall’ascensore voi restate dentro io gli metto del nastro nell’occhiolino spia della sua porta d’ingresso.” Alberto ed Anna ebbero i complimenti dei neo amici per l’arredamento di casa: “Si vede che c’è la mano di una donna!” Ari. voleva farsi amica Anna dato che sicuramente non avrebbe avuto problemi con Alberto di cui in macchina aveva toccato, con piacere, un coso non indifferente. “Ho tre tipi di alcolici: un caffè Borghetti, un Chivas Regal 30 years old ed un cognac Bisquit, servitevi.” Ognuno con in mano il liquore preferito si sedette su un divano con accanto un compagno scompagnato baciandosi in bocca per assaporare il liquore ingerito dal partner provvisorio. La prima, come previsto, fu Arianna che fece ‘volare’ gli slip, stendere Alberto sul divano e cominciare a cavalcarlo da far invidia ad una Walchiria, era assatanata come affermato dal marito. Durante il coito, Alberto cercava di spiare il comportamento di Anna la quale, postasi sotto il corpo di Nik. ,guaiva dolcemente come sua abitudine, insomma anche lei se la godeva alla grande, forse un po’ di gelosia da parte di Alberto…Il mattino con la sua luce riportò gli amanti alla realtà, ancora assonnati i coniugi si recarono nei due bagni per una doccia, un bacio profondo per riappropriarsi del proprio consorte. Successivamente a casa di Nicolò Arianna ebbe i complimenti da parte di Anna per dimostrare che non risponde a realtà che non ci possa essere amicizia fra femminucce. Ormai giravano nudi sia nella propria abitazione che in quella degli amici, ogni tanto una palpeggiata che, talvolta, portava a piacevoli conseguenze; nessuna gelosia anzi un piacere non egoistico di veder i propri coniugi godere della sessualità con i partner provvisori, talvolta l’anticonformismo ripaga alla grande gli interessati!