Ernesto - Erny

Sei un pugno nel petto, diretto, incisivo, forte. Un pugno capace di abbattere le mie paure e i miei problemi inventati. Un pungo che mi paralizza costringendomi a guardarmi dentro, a vedere in me quello che spesso faccio finta di non vedere. Un pugno che mi obbliga a prendere tutta la forza che ho ma che spesso non sento e non sfrutto. Sei la tenerezza. Il tuo sorriso non lascia dubbi, la tua umile immobilità me ne dà la certezza: sei tu la tenerezza. Ti donerei le mani e i loro movimenti per poterti far provare i miracoli di cui sono capaci: una carezza, un abbraccio. Ti darei le mie gambe per farti correre e farti assaporare il gusto della stanchezza, il gusto del movimento; ti darei le mie gambe per farti passeggiare lungomare in una sera d’estate e sederti su uno scoglio a guardare il tramonto. Ti darei tutto l’amore che ho, tutto l’amore che posso perché sento di dovertelo. Non ho compassione per te, né provo pena, non credere sia questo, non è nemmeno vicino a questo. Per te provo amore e basta. Un amore sincero, vero, istintivo, spontaneo, e ti ringrazio perché mi ispiri queste parole, perché mi rendi migliore. Ti darei tutto ciò che ho e che sono. Ma mi accorgo che sei tu che dai a me. Come posso ricambiarti allora? Sei tu che mi dai amore, sei tu che mi dai dolcezza, sei tu che mi fai venir voglia di vivere e di dare me stessa a te e al mondo. Sei tu a farmi capire il senso di tutto. E lo so che sembra assurdo ma è così. Sei tu a farmi credere in Dio, a farmi venir voglia di pregare, a farmi desiderare di aver fede. Nessuno sa perché. Nessuno sa spiegare perché certe vite sono distorte o anomale e forse non esiste una spiegazione, non c’è un motivo. Ma c’è la fede, la speranza, la preghiera. C’è alzarsi ogni mattina e guardarti negli occhi e sorridere pensando che mi hai regalato un giorno ancora, un giorno nuovo con te. Sei nato perché qualcuno aveva e ha bisogno di te e tu avevi e hai bisogno di qualcuno. Ti bacerei, ti abbraccerei per ore, perché non so come potrei darti un po’ di me in altro modo. Vorrei dirti che sei importante per il solo fatto che esisti. Vorrei dirti che è bello che tu sia qui. Vorrei dirti che poteva capitare a me o a chiunque nascere con un problema genetico, è capitato a te ma non per questo fa di te una persona diversa. Solo più fragile. Ti aiuterò finché posso, con tutte le energie che posso. Vorrei dirti grazie perché mi aiuti a comprendere il senso della vita: amare, in modo assoluto.