Federico. Oltre il buio la vita

Ci sarà da aspettare tanto 28 aprile 2008
Oggi è passata una settimana da quando abbiamo accompagnato Federico presso l'Istituto per la riabilitazione neuromotoria. In sette giorno ha eliminato il catetere, gli è stata rimossa la tracheotomia ed è molto più rilassato e tranquillo.
Manda dei piccoli segnali come emettere dei suoni strani dalla bocca, baciare la mamma e la fidanzata Laura, tenersi il cellulare all'orecchio mentre gli sto parlando. Ha iniziato a passare un pò del suo tempo in carrozzina, la fisioterapista è con lui un'ora al giorno e soprattutto mangia.
Colazione, pranzo, merenda con il gelato e cena. Ha ancora la peg gastrica ma soltanto per la necessità di essere super‐alimentato, in quanto in questi tre mesi ha perso molto peso. Ci sarà da aspettare tanto, in compenso mercoledì quando tornerò su da Lui, gli porterò alcune foto prese dal PC, la foto della mamma, del suo papà, di Valentino Rossi, di Freddy Mercury e Lanny Kravitz. La sua stanza dovrà diventare come quella di casa sua, con le sue cose, le sue passioni e soprattutto la sua vita.
Federico è ritornato a scrivere 13 luglio 2008
Dopo 163 giorni Federico ha incominciato a scrivere. E non solo, ha chiesto di andare al gabinetto! E' successo tutto molto semplicemente e sorprendentemente. Sabato pomeriggio ero con lui in sala TV, a un certo punto ho fatto un tentativo senza avere la certezza di riuscirci. Ho preso carta e penna, le ho posate sopra il tavolo e ho detto: "Federico vuoi scrivere?"
"Si" mi ha risposto.
Mi sono seduto accanto a lui e gli ho chiesto: "Cosa vuoi scrivere?"
"Dimmi tu" mi ha risposto.
Con mia grande sorpresa, nonostante ancora non ci veda, suggerendogli alcuni nomi, ha incominciato a scrivere in calligrafia corretta e leggibile. E' stato un successo!
Il giorno dopo ci ho riprovato e lui nuovamente ha scritto altri nomi, sempre perfettamente leggibili e grammaticamente corretti.
Questa mattina ho chiamato mentre ero in ferry boat per andare al lavoro e con mia grande sorpresa era seduto in gabinetto dopo averlo richiesto insistentemente e caparbiamente. Quello che sta facendo ha dell'incredibile, il suo recupero è impressionante, nonostante l'infausta prognosi del reparto di neurochirurgia dell'ospedale Umberto I di Mestre (sindrome di coma apallico).
Mi domando: "Era veramente così grave oppure siamo circondati da incapaci?"
Forse nè l'una, nè l'altra.
Continua....