Franz no K

Mi piace il filo d'erba di prato che si sveglia la mattina. La notte s'è dovuto stendere e mi somiglia mentre mi stiro, braccia al cielo, appena sveglio. Che pure lui appunto dapprima si tira su ritto ritto e previo avere salutato i vicini, incomincia la sua giornata. Che pare niente incomincia la giornata d'un filo d'erba di prato ed invece è pieno di gioie ed insidie, pari quelle cui vado incontro io. Che oggi per dire c'è vento, al momento leggero peraltro, ma se aumenta serve rinforzare gli ormeggi e trovare sinuosità fluida in modo non ti spezzi, che allora non c'è il pronto soccorso e rischi di non riprenderti più. Ed avanti il nostro filo d'erba di campo con la sua vita quotidiana. Che passa l'uomo a piedi ed ha le scarpe pericolose. Che il suo cane diciotto unghie taglienti tremende. Che il calabrone ha sbagliato manovra, per il fiore del trifoglio e gli si schianta addosso. Che la farfalla per fortuna è più leggera, bensì la sua polvere d'ali provoca un prurito terribile e per grattarsi deve chiedere aiuto ad uno o diversi colleghi. Che la sua amica del cuore ammicca dal folto. Che con lei ci si vede verso sera per sotto però. Però oggi non ho voglia di spiegare in che maniera la raggiungo. Che. Che porca troia la mucca! Allarme, allarme. Lei rade basso basso e nel caso diriga a me e mi becca devo ricominciare sviluppo e crescita del corpo e che palle sviluppo e crescita del corpo. E scampato pericolo. Ed adesso allora vado giù a mangiare. Con le radici smuovo un pochino la terra e. E guarda qua che bel cristallino di sale minerale. Ne ho per oggi e domani e buona anche questa piccola macchia d'umidità. Sono quattro giorni che la pioggia e la rugiada latitano, serve accontentarsi. Ed a pancia piena si ritorna di sopra in punta e di vedetta. Il vento s'è placato, il prato chiacchiera, la mucca se n'è andata a farsi mungere. Potrei anche rilassarmi se non esistessero i volatili. Che alcune bombe dei volatili sono ben peggio delle granatine dei piccioni in piazza san Marco e nel caso hanno mira ti fanno fare la figura dello sfigato sfigato. Bensì intendiamoci. Meglio d'una palla di grandine. Meglio e di tanto. Che ne ho visto molti non riprendersi da una palla di grandine. Ne ho visti molti e. E cosa si fa di ludico tutti insieme noi fili d'erba di campo? Di tutto naturalmente. Si canta, ci si racconta, si balla e si fanno sagre locali e lotterie la. La più in voga delle quali tira ancora in ballo i volatili. Che ad ognuno di noi viene assegnato un numero. Che tu fra tanti numeri puoi comperare quelli che vuoi, massimo sei riuniti in cartella. Che sopra nel cielo passa la cornacchia e rilascia e colpisce il 3578 e tu lo segni e dopo l'allodola centra il 16456 ed hai pure quello e che infine tocca all'aquila e. E quel fortunato là in fondo ha fatto tombola e così le stelle con tre cadenti annunciano la festa è finita e tutti a nanna tranquilli. Che la notte ha meno pericoli per noi anzi. Anzi spesso viene il cerbiatto e s'accomoda sopra leggero e con grazia e sembra d'avere una copertina soffice e dal gradevole tepore, a coccolarti e. E. Ed è stato un attimo pure stavolta cavolo. Che avrete notato seguendo un incipit dei miei strambi, manco fossi Franz, in poche righe ho avuto metamorfosi in filo d'erba e mi sono immedesimato in lui con gran fervore e di mio mi diverte la cosa e ci perderei anni ad inoltrarmi in lei ed in lui e. Ed invece è un difetto grave. Che immancabilmente su codeste dinamiche ci perdo la testa. Ci perdo la crapa e m'assento dal mondo. M'assento. E spazzo via obblighi ed impegni e mi perdo nel cervello a cercare frasi o fatti da vergare e dimentico perfino di dedicare il giusto tempo e la sacrosanta attenzione agli affetti e continuo a farlo nonostante m'ha già procurato varie grane e svariate figure di popò che. Che tra l'altro, guarda caso e così per dire, qui nel presente starei giusto lavorando e previo avere regolarmente timbrato il badge e chiaramente, letto sopra, non ho ancora fatto nulla di pratico e. E quindi perdonate ma chiudo immediatamente il racconto che. Che se non rientro in me veloce e concentrato e combino qualcosa, il capo stavolta mi passa sopra sul serio a mo' d'una falciatrice e mi stipa in rotopalla e mi fa digerire dalla mucca di prima. Sul serio.