G. Giulia

Per conto mio, Giulia, dentro la testa degli uomini le idee viaggiano!
«Cavolo cavolo.
Bella scoperta, Perseo.
Originale davvero».
Sicuro, Giulia, perché io sono certo del fatto che loro, singolarmente, sono proprio persone, uguali a noi, venute al mondo, alla maniera di tutti, nel nostro cervello e con un loro corpo ben articolato, peraltro dalla consistenza misteriosa, all'inizio chiaramente giovane ma che, una volta cresciuto, diventa individuo indipendente ed usa la nostra testa e la sua materia tale fossero un ambiente naturale ed un mezzo di trasporto per deambulare.
Per viaggiare, Giulia.
Per percorrere delle distanze ed esplorare così delle altre teste che invariabilmente finisce, codesto corpo, per incontrare sulla strada; dentro le quali naturalmente conoscere i locali, scambiare esperienze e sentimenti ed eventualmente amare e procreare.
In pratica cioè, Giulia, ogni nostra testa è un loro pianeta e possono saltare dall'una all'altra indifferentemente.
«Uguale a degli uomini che si concentrano su un treno per dopo, scegliendo ognuno la fermata desiderata, spargersi e mescolarsi in tutte le direzioni e maniere, Perseo?».
Sì, brava!
Sento che hai capito, Giulia, sebbene il discorso sia parecchio dei miei ed indi di difficile dimostrazione pratica.
E perciò, considerato hai appunto capito, a questo punto logicamente dico che le idee non serve esternarle!
«Come non serve esternarle, Perseo?».
Certo!
Non serve, Giulia.
Il nostro compito è preservare loro un ambiente consono.
Non costringerle allorché sono neonate e lasciarle formare libere fino all'auto sufficienza, Giulia.
Al diffondersi infatti penseranno loro più tardi, nei modi che abbiamo descritto sopra ed ovviamente servendosi della casualità dei nostri incontri e delle nostre faccende ed interazioni, oltre che della loro indole ereditaria naturalmente, Giulia.
«Anche le mie e le tue, Perseo?».
E senza che ce ne rendiamo conto, Giulia.
«Ma va, Perseo».
E ti dirò ancora di più, Giulia.
Allorché una tua idea ne incontra una di testa diversa e si piacciono e creano del serio intimo e della calda socio fusione progressiva, all'inizio ti sembrerà magicamente di sentire la tua più consona e convinta e matura ed alla fine di vederla, sommata all'altra, affiorare qua e là tra i fatti e nelle filosofie e dentro i concetti, cui qualcuno di pratico riesce a dare presenza materiale, Giulia, manco codesti fatti ed invenzione e filosofie e concetti fossero i figli e le eredità, dell'unione sopra descritta che hanno generato a loro volta, Giulia!
«Non.
Non è che dando loro voce in fondo si semplifica solamente il passaggio, Perseo?».
Forse. Forse sì e.
E forse, forse no. Giulia.
Che io so al fiore reciso si toglie la vitalità unicamente per ammirarlo a tempo o magari per strappare un altrui momentaneo sorriso bensì.
Bensì so anche che successivamente ed immancabilmente, viene lasciato marcire nel suo brodo o messo in disparte a seccare Giulia e.
E favorisci tu se vuoi allora in quanto io a questo preferirò per sempre un sorriso duraturo ed un ammirare di giovane prospettiva, Giulia.
Preferirò per sempre un sorriso duraturo ed un ammirare di giovane prospettiva e. Ed un ammirare di giovane prospettiva gi. Giulia. Un ammirare di giovane prospettiva.