Gilda

Cammina coi suoi tre figli sdentata e prosciugata di deserto. Come tigre famelica protegge i suoi cuccioli autoritaria e dura. Cammina con l'inganno che il tempo possa restituirle un mondo negato.
Fa l'elemosina e striscia con le pareti dell'anima con un coltello, a pungolare l'inedia di chi la scruta, come si fa coi rottami.
Una macchina sforna bambini, pezzo di carne consumato e ricacciato dall'inferno ancora non abbandonato.
Gilda si trascina per le strade della coscienza quando in un giorno cattivo, abbiamo compreso di avere il brivido di una stessa ferita.
In quegli occhi dove si affaccia il mio stesso abisso.
E Cristo in croce
morì anche per noi.
Nel nome del padre
e per Maria di Magdala