L’effimera leggerezza dell’essere.

Sospesa, priva di forza di gravità, nulla che mi leghi alla terra, occhi chiusi a quello che non oso volgere sguardo. Attraversata da pensieri ribelli, indisciplinati e pervasi da una grande passionalità, un flusso che straripa dagli argini d’immaginarie vene, un volo pindarico. Un dolce oblio nel dondolio di fremiti e sussulti. Vesto di parole un senso che mi attraversa e irrompe in una riga di un ultimo verso.