La Reazione

Ho aperto la porta. Non riuscivo a vedere nemmeno la serratura. Nell’aria c’è già un profumo che mi crea ansia, troppa ansia. E poi dicono che sono agitato. E gliel’avevo già detto! Gliel’avevo già detto che quando faceva quelle cose mi veniva da prenderla per la gola, di strangolarla e di ridurla a mille pezzi. La moglie è una cosa… insopportabile, ecco, insopportabile. Io non conosco mai le mie reazioni, eh! L’ho sempre detto… forse a lei no, beh… ma se ne sarà accorta. Non è niente che riguarda il mio stato psicologico, eccellenza, mettiamo da parte lo stato nervoso e psicologico che non fa proprio parte del mio carattere! Dunque… eravamo arrivati che io ero in cucina, giusto?... già sento nell’aria un profumo strano… come se stessi in una gabbia e dovevo assolutamente liberarmi. E di via d’uscita ce ne aveva una sola… ed era quella, eccellenza, sia chiaro. Era quella, solo quella…
‐ Sino a qualche istante fa ha detto che non conosce il tipo di reazione che può avere e ora mi dice che la reazione era solo quella?!
No! Lei ha frainteso qualcosa, eccellenza! Perché c’è una grande differenza tra l’incertezza della reazione  quando la reazione viene proprio da me. Mi spiego meglio: quando non so come reagire è quando non devo ancora vivere quell’avvenimento di cui non ne conosco ancora le conseguenze! Quando invece la reazione viene a trovarmi è quando ci sono le cause e le conseguenze!
‐ E come fai lei a riconoscerle ‘ste conseguenze? Da dove le prende?
Dall’attimo. Da ogni respiro. Da ogni movimento. Mi spiego?
‐ Non proprio… anche quando non sa come reagire che dovrebbe percepire ogni movimento, ogni respiro.
No! Perché quello è in silenzio. Non c’è respiro alcuno, non c’è nessuna voce fastidiosa come quella di mia moglie!
‐ Ehm… la prego, continui.
Le avevo avvertito tutto eh! Eccellenza, avevo detto che se avesse continuato a fare ogni minima cosa che mi fracassava le palle l’avrei massacrata
‐ Vede che ora una reazione l’ha trovata?!
No! E’ stata la reazione a trovare me!
‐ Ma come?!
E’ come in un labirinto. Ci sono le reazioni che vogliono venire a salvarti, e reazioni che non s’accostano proprio perché più si avvicinano e più vengono disidratate. Tra le tante reazioni che vengono da me, esse si sfidano, chi perde, perde, chi rimane intatta continua la sua corsa. Ma attenzione, eccellenza: non paragoni le reazioni a degli esseri umani qualunque, anzi… le paragoni a dei… kamikaze! Che cercano il bersaglio giusto e quando lo trovano si scaraventano addosso.
Con le parole non ci concludevo un bel niente. Così è venuto quel kamikaze, s’è scaraventato contro di me e sono esploso, eccellenza. Esploso.
‐ Sì ma si calmi. La smetta con quella gamba che trema da tre ore! E non gesticoli che non ne vale la pena, non sono un sordomuto. La sento forte e chiaro.
Ecco, bravo. Quando un kamikaze esplode sul bersaglio lo spappola in frammenti, eccellenza! Mi capisce? Ora mi faccia continuare… si faccia spiegare come un kamikaze esplode… un po’ com’è successo alla Bhutto e a tutti quegli attentati in un grosso sedere di nome televisione. Grosso sedere perché lei d’altronde deve scegliere su quale natica stare. Mi sono sentito per un attimo… un pipistrello che si rafforza succhiando sangue da una donna, proprio così. Eccellenza, proprio così!
‐ ODDIO… LA SUA E’ UNA LUCIDA FOLLIA
Veda… le mostro queste mie mani che hanno strangolato la gola della propria moglie
‐ PORTATEGLI UN BICCHIERE DI CAMOMILLA!
Mi va bene anche un po’ di Valium, eccellenza. Mi faccia finire di raccontare dove ho seppellito mia moglie
‐ Basta! Portate questo pazzo in camera!
Non sono affatto pazzo, eccellenza, io ho la coscienza pulita, credo di non aver fatto nulla di male
‐ Dall'articolo 575 del Codice Penale, lei è accusato di OMICIDIO colposo
Ma lei mi accusa di omicidio! Allora mettiamo che lei a casa prepara un bel piatto di maccheroni al sugo di pomodoro… si mangia tutto il piatto, compreso il sugo… è un reato questo? E questo me lo chiama omicidio? Ma che ignorante!