Non devi mai

Sono stato folgorato dal sessantotto.
Ho creduto nell'alternativa figlia dei fiori.
Ho fatto il settantasette arrivando quasi a coinvolgermi col terrorismo.
Mi sono inoltrato nei miasmi della società dei consumi e dei vincitori per vocazione e.
Ed ho partecipato dunque alla corsa all'oro del capitalismo, addentrandomi nei suoi meccanismi fin sulla soglia della partecipazione convinta.
Ho intrapreso la via mistica.
Vissuto dei suoi profumi e della sua fragranza.
Ho viaggiato per le vie del vagabondo e gustato il senso di libertà che il rifiuto ti dona.
Drogandomi ho pensato di poter dare aria ai dubbi confondendoli nell'auto compiacimento.
Ho avuto l'onore d'inoltrare varie culture.
Molte credenze.
E parecchie virtù innegabili.
Ho assaggiato le sollecitazioni del gusto.
E mi sono abbandonato alle sue delizie.
Ho approfittato.
Rispettato.
Amato ed odiato.
E nel piacere ho decongestionato.
Decongestionato.
Decongestionato tu.
Tutto inutile che.
Che niente mi ha convinto. Che ho immancabilmente mollato tutto e che mi ritrovo tuttora privo di certezze, agognando stabilità emozionale e comportamentale giusto. Giusto mentre quotidianamente imparo loro non esistono e.
E dunque alla somma, di codesti miei vari tentativi... che peraltro non furono gli unici... mi suona logico solamente un bel: non c'è pertinente filosofia assoluta nella vita in corpo umano e.
Ed al riguardo non capisco chi ce l'ha.
Che nulla è certezza tranne al futuro non sai se parteciperai
tu e nemmeno se lo faranno le priorità da te individuate.
Che non si può credere definitivo quando tu stesso sei a termine che.
Che se vuoi almeno esistere in essere non devi assegnare d'ufficio ad ogni giorno il colore del giorno prima. Non devi mai.