Oltre Le apparenze

Chissà se vi ho mai raccontato di quella volta in cui conobbi Franco.
Entrò nel mio negozio quasi silenziosamente e prima che io me ne accorgessi passarono anni,
ma quando accadde di riconoscerlo fu una magia.
"Secondo me lei scrive" ‐ Gli dissi ‐
Lui, guardandomi appena, con fare educato, non mi rispose, o almeno, si spiegò il suo silenzio.
Ed io, con quel sorriso ingenuo e sbadato, gli chiesi ancora : "Non mi ha risposto, o sbaglio?"
"Mia cara, la poesia è soprattutto ambiguità"
Solo allora si placò la mia curiosità. Quella risposta mi abbracciò completamente, e mi diede fiducia in ciò che da tempo non avevo tempo di guardare. Perchè è così che succede a volte, da un momento anonimo sa rinascere la speranza, come un pane appena tolto dal forno e il profumo di un nuovo giorno.
Così l' uomo se ne andò, e io rimasi a gongolare tutto il tempo nell'estasi contemplativa.
Il giorno a venire mi portò il suo libro. Non mi sbagliai. Franco era davvero un artista, un poeta, un pensatore. Avevo solo da ringraziare il cielo e da leggere le parole di qualcuno che sfiora la realtà, attraversandone il confine, rendendo tutto possibile.