Quando volano alti i gabbiani

Quando volano alti i gabbiani

c’è un cielo eterno davanti a noi, un mare di luce ci avvolge e penetra le sabbie dorate, quelle cristalline, bianche, ovattato regno termico in cui urlare le proprie grida, iniettare vento nelle arterie e ossigeno sulla cresta delle onde…

Ora basta…!!! pensare una sola cosa, l’orizzonte non è un confine tangibile ma una linea ottica indeterminabile, è questo il mio spazio e non posso rientrare nei meandri di un centro commerciale, nel preconfezionamento di chi vorrebbe conglobarmi in una scatola metropolitana, una valvola di sfogo per l’umanità sintetica, quella artificiosa e civilmente satura di preconcetti, quella che segue le mode e le tendenze, basta con queste cose stomachevoli e basta con chi si collega  a me pensando di poter condividere la propria ruggine interiore.

Quando i gabbiani volano alto io sento il loro richiamo

non quello dei falsi amici o delle presunte persone care, non quello che oscura l’anima degli arrivisti e degli idealisti no…

io volo da destra a sinistra baciando tramonti meravigliosi, rincorro piccolissime farfalle mimetiche e, come loro, acquisto il colore dell’erba, quello del cielo, delle foglie…

portatemi lassù, con voi, nello spirito che volteggia e canta, musiche del mondo e non schifezze urbane riluttanti spacciate per arte o per successo… a voi la vostra discarica, a me i colori del gioco, la sensualità delle piume e delle penne modulate dal vento, a picco verso le acque, risalire silenzioso, tra le fronde di un pino marittimo e il profumo del curry selvatico, dei castagni secolari, girare, volare ancora, silenzio di mare…

Nessuno venga a dirmi su che canale devo sintonizzarmi, a quale pagina devo leggere… nessuno stia a discutere un solo istante su chi sono e meno che mai su chi non sono. Ho dato vita alla vita che tutti volevano, ora darò vita a quello che voglio io, mi lancio dalla scogliera rossa e vado in cerca della mia nuova casa…