Rinasco da Te

Sei qui, e mi racconti la morte. Amavi quella donna e sapeva amarti, riconoscerti senza un richiamo. E la luce nei tuoi occhi brilla di più, fino a congiungersi in una lacrima di pianto. La tua voce è sempre ferma, e continua a raccontare di lei. La lacrima si riempie di ricordi, la palpebra batte un colpo e lei, con repentina scelta, ti solca il viso, come una carezza, sulle guance, sulle labbra, dove accenni ad un sorriso, per mascherare il disagio. Timida, tra le umide parentesi di carne, fà capolino la tua lingua a raccogliere il succo salato dei tuoi occhi che rientra in te, nuova linfa, nuova passione.
Se io fossi quella piccola stilla di pena, se io nascessi in te, accarezzando il tuo viso in quegli istanti, per tornare sulle tue labbra a spegnermi, aspettando un altro dolore per rinascere ancora, ecco che io potrei gioire mille e mille volte ancora, perchè la mia vita sarebbe il tuo patire.
Ti guardo ancora, sei di una bellezza che splende; mi consumerei in te, accontentandomi di morire ogni volta.