Sperimentazione

Dicevano “No… non farlo”

“Non conviene”

“Ci sono cose più importanti”

“Io al tuo posto non lo farei”

Ma non è questa la questione, l’argomento, il discorso, non si tratta di esaminare le cose per ricavarne un aspetto, una tematica razionale, altrimenti qui tutto funzionerebbe sempre e solamente allo stesso identico modo, oppure avremmo solamente la tabellina del due e quella del sette, qualche colore ma non l’intero spettro, c’è una parola, un termine, un traguardo che rispecchia alla perfezione questa mia ricerca dell’essere e del vivere:

“Sperimentazione”

Ma guarda un po’ che la scienza stessa, se non dimostra scientificamente una cosa non la riconosce, e non lo fa neppure se questa cosa esiste… ossia esiste solo se può essere scientificamente dimostrata altrimenti la si nega per quanto possa essersi manifestata, documentata, vista o vissuta… ovviamente fin quando arriverà qualcuno in grado di dimostrarlo scientificamente… ( !!! )

E’ evidente che ci sono delle contraddizioni in questo sistema, ancora più evidenti quando si cerca di applicare alle cose, alle scelte, alle percezioni dei valori, delle formule, dei calcoli… ma tutto questo va letteralmente distrutto, superato, archiviato come un’era paleozoica, antica… il senso delle cose, la proiezione nel domani, la lettura del nostro patrimonio interiore, quello definito spirituale ma inteso come componente reale, materiale della nostra spiritualità, non come spesso millantano presunti e involuti profeti adombrando tecniche o ricette per entrare nel proprio “io” superiore, nella propria sfera spirituale come se l’anima fosse una zona esterna, divisa, separata, scollata dal nostro corpo.

Ma fin quando siamo vivi è un tutt’uno! Ma ci vuole un Santo, un Cristo, un Dio, un Guru o uno scienziato per arrivarci? Ci vuole un premio Nobel… ? Ma non si può per una volta cogliere l’immediata evidenza delle cose, considerare valido e certo quello che siamo, sentiamo, vediamo ed ascoltiamo… ? Ma qualcuno si è mai posto il problema di misurare matematicamente l’ampiezza e la brillantezza di un arcobaleno…? Oppure, visto che va di moda ultimamente… cosa ne dite di applicare la fisica quantistica per calcolare la bellezza di un sorriso o la profondità di una emozione, un sentimento…?

Semplicemente ci sono delle aree, degli spicchi, dei segmenti in cui la conoscenza stessa, il linguaggio e la cultura tendono a frammentarsi, ma per superficialità e ignoranza si usa applicare i propri limiti conoscitivi per descrivere, spiegare o calcolare ogni genere di cosa, è qui che nascono i grandi nodi che, giunti al pettine risultano sempre ingarbugliati… non servono decine di trattati, convegni, seminari, enciclopedie e correnti di pensiero, dettami filosofici o tematiche di gruppo, non serve tirare in ballo figure divine mai definite né definibili e, per favore, non prendiamo neppure in considerazione le boiate di tipo esoterico, paranormale, paracarri e paraculi in genere… ogni volta che una sfumatura leggermente diversa appare accanto ai colori tradizionali, ecco scatenarsi quel bellissimo fenomeno di grigiore culturale per cui tutte quelle figure incapaci di avanzare nella propria evoluzione geocronologica devono esaltare il proprio stadio larvale fantasticando di forze misteriche, occulte, estranee, mistiche o antroposofiche che siano… la rintronata presunzione degli strati più ottusi e ossessivi porta non solamente fuori strada, ma riesce persino a demolire la bellezza e la purezza sorgiva delle cose più semplici e meravigliose per declassarle attraverso improbabili percorsi di ricerca conditi da una variegata cornice di fantasiose gratuite teorie… ma il teorizzare, il vagare in questa terra di definizioni e pseudostudi, di formulette e filastrocche, ritornelli a metà tra la litania religiosa e la preghierina scolastica… è una delle forme più distruttive, dannose e malevole del vero patrimonio spirituale che sostiene la vita, l’Universo intero… il NOI

Nell’IO di ciascuno esiste un intero universo di conoscenze, un kit di poteri di analisi, calcolo, valutazione, percezione, visione, confronto… una memoria di tipo RAM veramente inesauribile, un sistema operativo cosi perfetto da non avere proprio nessun bisogno di fare calcoli, misurare, quantificare, spiegare, dimostrare proprio nulla a nessuno: lo stadio scientifico viene molto, ma molto dopo lo stadio “IO” … ne è una piccola sezione, quasi secondaria e persino scontata visto che sfrutta e utilizza in maggior parte la componente dati che stanno nel nostro archivio mnemonico, nel magazzino… la zona spirituale che si interseca con le aree emotive, il bagaglio sentimentale, le componenti vive e la percezione esterna attraverso la nostra sensibilità, la profondità d’animo, lo spessore caratteriale, la dolcezza, le vibrazioni sentimentali, il talento, le qualità artistiche, l’amore fraterno, familiare, relazionale… i gusti e i desideri, la sfera dei progetti e quella delle ambizioni, non è soggetta ad un percorso logico, matematico, algebrico, geometrico e neppure fisico o metafisico: non è possibile applicare una formula né all’amore né a tutto ciò che riguarda il proprio “IO”. Qualunque studio è frutto dell’arroganza umana e della primitiva necessità di spiegare fenomenologicamente ogni cosa, dal fulmine al tuono tutto deve essere quantificato, catalogato e dimostrato, sì ma da cosa e per che cosa… le variabili caratteriali sono una per ogni singolo essere umano… le variabili esperienzali idem e quelle sentimentali anche… ogni singola persona ha non a caso, ripeto:
“NON A CASO” un DNA che viene definito codice genetico ed è unico, specifico di ogni singolo essere vivente! UNO! E altrettanto avviene per le caratteristiche spirituali, ma mentre il DNA può essere letto e codificato trattandosi di una sequenza materiale, la stessa cosa non è mai avvenuta e non può avvenire per la vita, l’anima del singolo essere! E questo perché non è attraverso questo tipo di percorso che siamo in grado di leggere, catalogare, definire… La grave lacuna involutiva è proprio nell’applicare regole empiriche al mondo non‐empirico: sono strati diversi, non ci vuole molto a capirlo, basta sentire, è immediata la percezione e ancor più istantanea la lettura. E’ più che mai evidente di fronte a queste fenomenologie che le persone di scienza hanno maggiormente sviluppato la propria area empirica, in alcuni casi solo e integralmente quella, mancano della visione sensibile e della capacità di ascolto, non c’è nulla di male in tutto questo a condizione che non si vada ad interferire con strati differenti che esistono in piani e universi differenti. Purtroppo questo non solo accade ma addirittura ci sono correnti di convinzione simili alle tempeste di sabbia che portano tumultuose e gratuite complicazioni che inquinano e occultano completamente la cristallina visione di origine. Partiamo infatti da una sorgente interiore assolutamente pura e non contaminata che ci consente di seguire il volo di una rondine, l’espandersi di una nuvola, abbiamo istinti che determinano la nostra spontaneità… quella che ci fa chinare verso il profumo di un fiore, quella che ci fa sorridere, gioire, divertire, godere…

Invece qualcuno deve sempre etichettare, imporre la propria disciplina, misurare, circoscrivere, studiare, dettagliare, calcolare… ma quando si metteranno i loro manuali del perfetto imbecille in una zona rettale maggiormente adatta e preposta ad accoglierli..?

Quando potremo correre in uno spazio non definito di libertà superiore in cui tutto accade e si manifesta nella sua totalità, nella sua bellezza senza il degradante e polveroso interferire di questi sciacalli dell’anima? Le persone preposte allo studio delle nostre componenti spirituali sono per loro evidente natura in antitesi con la spiritualità stessa: certamente si raggiunge il massimo livello antitetico quando parliamo di teologia e scienze spirituali: nel momento stesso in cui siamo nel campo scientifico siamo già fuori, in conflitto con quello spirituale… è qui che si inabissano le anime più fragili, è qui che nascono le più drammatiche ignoranze, le discipline più inutili e devastanti, le religioni e i relativi fanatismi… questa è l’officina delle debolezze, la fabbrica che distrugge i sogni! Il mondo scientifico, i libri, i testi, gli studi, le ricerche… devono girare al largo dal nostro spirito, molto al largo! L’evoluzione interiore non sta certamente nel caricare sempre più la nostra anima di un bagaglio materiale ma se proprio vogliamo fare un lavoro non semplice in un’era in cui la comunicazione globale diffonde e propaga boiate stratosferiche ad ogni livello e in pochissimo tempo, l’unica possibilità di sopravvivenza è lo scarico, il decongestionamento, il decondizionamento, lo svuotamento, la pulizia… rimuovere le croste, le calcificazioni indotte dai processi educativi e culturali, distinguere ciò che occorre per il nostro benessere di tipo materiale e denudare completamente il nostro “IO”, spogliarlo, pulirlo, lucidarlo, riportarlo a quella brillantezza di origine che ancora oggi è possibile vedere chiaramente solo nei primi mesi di vita di un bambino… ecco… quando tornerete a sorridere con la stessa, gioiosa immediatezza, senza fare calcoli se state sorridendo a una persona buona, cattiva, senza preoccuparvi di tenere il muso e apparire seri… sì… perché ci sono persone così evolute che si preoccupano persino di alterare la propria espressività e darsi un tono duro, chiuso, tenebroso, serio… Il capolavoro lo si ottiene rincorrendo il mito della “persona seria” ma vogliamo parlarne un attimo? Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di diventare incapaci di ridere e sorridere, divertirci e gioire? Ma dove sono i veri pagliacci? Non si nascondono forse dietro queste splendide maschere di presunta saccenza, saggezza e cultura…???
Ma sì… è chiaro, luminoso, solare… è tutto qui, in fondo, il trucco ridicolo e patetico di queste anime di ghiaccio, statue di argilla senza ricami emotivi, senza vasi sanguigni, senza cellule cardiache… è tutto qui…

Decongestionatevi da questa melma indotta da fanatici indottrinatori che si arrogano con disarmante ignoranza e stratosferica presunzione di demolire le nostre aree sensibili più profonde e delicate… difendetevi voltando le spalle ai loro codici, alle loro formule, ai loro rituali… mandateli a contare le onde del mare, così saranno impegnati per qualche miliardo di anni, o a misurare la traiettoria delle nuvole, così si metteranno li con qualche migliaio di computer collegati tra loro e si divertiranno a produrre dati su dati e la smetteranno di occuparsi di strati che non sono di loro competenza… Quando vedete questi lugubri essere che si millantano di godere capacità scientifiche o conoscenze di qualunque genere in ambito spirituale, limitatevi a respirare con amore, socchiudere gli occhi e sognare… loro purtroppo non sanno farlo, sono come dei mendicanti che al semaforo vi supplicano di avere un gesto di carità, misericordia, sono accattoni, straccioni, poveri, veramente e stupidamente poveri… Lasciateli nella loro stessa polvere, annebbiati nella loro stessa ottusità… lasciateli fare in fondo sono innocui se non gli date la possibilità di accedere al vostro patrimonio emotivo… loro passeranno la vita a fare ricerche, calcoli, studi, cazzate di ogni genere… li riconoscerete per l’assoluta assenza di sorriso, per l’espressione caduca, infelice, triste, per l’immorale serietà, per la fanatica esigenza di capire, capire, conoscere e capire… lasciateli lì per favore…

Voltatevi verso il sole, verso il cielo, sorridete, siete vivi… vivetevi…