UN REGISTA PARTICOLARE

Alberto Montuori quarantenne era il titolare di un avviato negozio di cine foto ottica in via dei Serpenti a Roma. Oltre ai prodotti di ultima generazione aveva anche allestito una vetrinetta con prodotti antiquati quali macchine fotografiche a pellicola Topcon, Konica e Nikon oltre che cineprese e proiettori Paillard che facevano venir la nostalgia ai clienti non più giovani. Quelli più anziani avevano un ricordo diverso della via dei Serpenti, una casa di tolleranza che ospitava ‘signorine’ di alto livello per quanto riguardava la bellezza ed ovviamente ad un prezzo molto elevato. Alberto aveva come commesso un ventenne trasteverino Giacinto Allegrini che faceva onore al suo nome, aveva sempre il sorriso sulle labbra e battute simpatiche in perfetto dialetto romanesco, battute apprezzate soprattutto dalle signore che ‘ammiravano’ il fisico del giovane talvolta anche nell’intimità della loro abitazione. Alonso padre di Alberto era l’amico di sempre di Gedeone Santoro che tutti dicevano regista cinematografico ma di suoi film in giro non se ne vedevano proprio. La dea greca Kakia invidiosa della relazione fra Dionisia Lucertoni e Gedeone ‘scaricò’ su quest’ultimo un ictus su tutta la parte sinistra del corpo. Ricoverato all’Ospedale San Giovanni un verdetto infausto: sedia a rotelle per tutta la vita. Dopo i primi attimi di smarrimento Gedeone non si perse d’animo, chiese all’amico Alonso di far venire nella sua villa sulla via Pontina il figlio per un incarico importante, Alberto rimase basito, aveva il suo lavoro… Fu convinto dal padre ad andare a trovare Gedeone, erano amici da anni. In seguito la visita in negozio di una ragazza fuori del comune: longilinea, corpo da modella, viso interessante anche se triste: “Sono Amalia Ferretti, il signor Santoro mi ha incaricata di invitarla nella sua villa, ho qui fuori la macchina di sua proprietà, se lei è d’accordo…” È un fandonia che la curiosità sia solo donna, davanti a quel pezzo di…Alberto: “Giacinto ti affido il negozio, tornerò appena possibile.” L’auto era una Lancia Aurelia decappottabile, la ragazza la guidava con maestria, con i capelli al vento era ancora più desiderabile, un valchiria. Alberto tentò una conversazione: “Ha idea di quello che vuole propormi…” “Tra poco lo incontreremo, la informerà lui stesso.” fine della conversazione sino all’entrata nella villa, il regista si trovava nel salone su una sedia a rotelle. “Vedi caro Alberto come sono combinato, non avevo nessun sintomo, nemmeno i medici sanno spiegarsi l’ictus che mi ha colpito ma bando alle lamentele, prima a tavola, per fortuna riesco ancora a muovere il braccio destro. Amalia aveva fatto compagnia ai due, dopo il caffè: “Caro Alberto, ormai per forza di cose debbo svelarti il mio vero lavoro, sono un regista di film porno ma ormai con le mie condizioni fisiche…ho pensato a te come sostituto.” Amalia era una statua di gesso, irraggiungibile, Alberto non riusciva a capire il motivo del suo atteggiamento: carattere chiuso o problemi avuti in passato e non risolti ma…la bellezza restava immutata e lo attirava sempre più. Forse fu questo il motivo per cui accettò l’incarico, la ragazza profumava di donna come da celebre film. Gedeone entrò nei particolari: “Domani verranno in questa villa delle ragazze per la selezione, di tutte caro Alberto ne sceglierai sei da portare con te e con Amalia a Brela in Croazia nella mia abitazione a tre piani, l’ho acquistata in passato per pochi Euro da un italiano che era dovuto rientrare in patria molto in fretta, aveva alle calcagna la Polizia locale. Potrai girare i film sia dentro le mura di casa che all’aperto nell’ampio giardino, talvolta anche nella vicina spiaggia di Punta Rata, operatore … la qui presente Amalia che scatterà anche delle foto.” Ecco svelata la presenza della signorina. Alberto cercava di riordinare le idee su quello che lo aspettava, avrebbe voluto colloquiare con Amalia ma la ragazza si era ritirata nella sua stanza. Già dalle otto un gruppo di giovani donne si presentò nella villa di Gedeone, verso le dieci finito il flusso delle aspiranti attrici porno fu chiusa la porta principale e:” Gentili signorine per motivi di riservatezza direte solo il vostro nome, dovrò io esaminarvi e sceglierne sei, siete una ventina e quindi gioco forza quattordici dovranno ritornare a casa, le altre in compagnia mia e della qui presente Amalia si imbarcheranno in un aereo diretto a Zagabria e poi con un pulman raggiungeremo la località di Brela dove saremo tutti ospitati in una villa, ci saranno due donne locali Lana e Klara Banfic’ che già in passato hanno avuto l’incarico di preparare i pasti e di effettuare le pulizie, per le sei prescelte sono disponibili tre camere da letto, le riprese verranno effettuate sia nel grande salone che all’aperto ed ora gentilmente una per volta entrate nella vicina stanza. Alcune aspiranti erano penose, altre non molto giovani per usare un eufemismo. Prima della sfilata l’ultima aspirante mise in atto un siparietto, si era presentata una mora bellissima dalle forme scultoree ma…”Signori sono Lula brasiliana, prima della vostra scelta vi devo mostrare qualcosa di me, ho qualcosa in più!” Altro che qualcosa di più, Lula tolti gli slip aveva messo in mostra un pene mostruosamente grosso anche se non eretto. Dopo un attimo di sconcerto una risata generale, ovviamente Lula non fu prescelta. Alberto con l’aiuto di Amalia ne scelse sei, ringraziò le altre e: ”Alle tredici pranzo per tutti, il pomeriggio libera uscita per dirla alla militare e poi dopo cena presto a letto, domattina un autobus ci condurrà a Fiumicino, il padrone di casa aveva preferito non farsi vedere, voleva lasciare un bel ricordo della sua persona. Tutto ben organizzato, bagagli nella pancia dell’aeromobile, posti già prenotati per gli otto, arrivo all’aeroporto di Zagabria dopo tre ore di volo e dopo un’ora arrivo nella villa a Brela in autobus. La mattina successiva il primo ad alzarsi dal letto fu Alberto che ricevette i sei giovani partners delle sei italiane, erano Luka, Ivan, Marko, David, Petar e Mateo, tutti palestrati e pratici del loro ‘lavoro’ per passate esperienze. Anche Amalia consumata la colazione come gli altri aveva preparato i suoi attrezzi luci comprese. Nel salone ad entrare in scena per primi furono Angelina e Luka, Alberto dopo un po’ di tempo, insoddisfatto delle scene riprese: “Luka per prima cosa nel porno sono da evitare le volgarità, il buon gusto deve prevalere, evita di sputare nel culo prima di infilarci il cazzo, è volgarissimo!” ”Il signor Gedeone in passato era d’accordo!” “Ancora non hai capito che qui ora comando io, se sbagli ancora ti sbatto fuori!” “A chi sbatti fuori piccolo imbecille!” “Dato che la metti su questo tono ti ricordo che la Polizia è a conoscenza del nostro lavoro, l’Ufficio Imposte riceve Euro per il reddito della villa e per l’imposta sui vostri guadagni inoltre ho amici calabresi che sono in eccellenti rapporti con i vostri compaesani appartenenti al ‘NASA STVR’, ti potresti trovare a camminare per tutta la vita con le stampelle ammesso che non passi al mondo dei più, levati dalle balle, per oggi ti esonero dalle tue prestazioni, Ivan per favore sostituiscilo.” Luka al sentir nominare la ‘Cosa nostra’ croata fu preso da una fifa blu, sparì dentro la villa, aveva compreso la lezione. In seguito tutto procedeva secondo quanto programmato, i maschietti nel loro ‘lavoro’ si comportavano signorilmente, le femminucce li seguivano, si erano un po’ tutte innamorate di Alberto che aveva dimostrato di essere un vero capo, volentieri avrebbero voluto scambiarlo con i partner di turno. Unica refrattaria al fascino di Alberto (almeno ufficialmente) era Amalia, refrattaria come la pietra vulcanica dell’Etna, era un atteggiamento o effettivamente il quarantenne non aveva fatto ‘presa’ su di lei? Fatto sta che la sera la segretaria di Gedeone andava a spasso a Brela in compagnia delle ragazze attrici‐porno, Alberto per non far credere che le seguisse, restava in villa a guardare il panorama al chiarore della luna o sotto una lampada a leggere un romanzo giallo, la sua passione. Da buon ‘vergine’ di oroscopo Alberto cercò di analizzare la sua passione. Pensò che l’incertezza è un potente afrodisiaco, non conoscere le intenzioni della persona desiderata aumenta l’interesse, non sapeva se sarebbe mai riuscito a conquistare Amalia ma naturalmente non faceva trapelare i suoi sentimenti domandandosi se anche lei…Apollo protettore di Alberto, temporaneamente non impegnato con la conquistata femminuccia di turno gli diede una mano. Una mattina durante le riprese cinematografiche Amalia mise un piede in fallo, una storta dolorosissima, Alberto ed altre ragazze accorsero in suo aiuto, posero del giaccio sulla caviglia e poi una fasciatura stretta al piede, conseguenza niente camminare, riposo assoluto a letto. Nessuno dei presenti sapeva utilizzare la cinepresa e la macchina fotografica gioco forza Alberto conoscendo il mestiere prese in mano l situazione, alla fine del lavoro dopo pranzo andò a trovare in camera sua una Amalia decisamente di cattivo umore, le ‘attrici’ le avevano portato in un vassoio il pranzo che rimase quasi non toccato. Alberto dimostrò della cattiveria non consona al suo carattere. “Cara segretaria, cosa posso fare per te, sono a tua disposizione!” “Andare a quel paese!” Alberto deluso stava per uscire quando: “Scusami sono arrabbiatissima, sono stata sgarbata, non volevo, non so che mi succede…” Alberto all’attacco: “Te lo spiego io, ti sei innamorata di me ma non vuoi ammetterlo nemmeno a te stessa, purtroppo anch’io…” Un lungo silenzio, i due ‘avversari’ stavano riflettendo:”Che ne dici cara di un abbraccio, ho letto da qualche parte che migliora lo stato d’animo di chi ha problemi, penso che noi due ne abbiamo!” L’abbraccio ci fu anche con qualche lacrimuccia mal repressa da parte della baby.” “Sei un mostro!” “Questa non l’ho capita.” “Sei un mostro che ti ci voleva a farti capire…””E tu? Va bene siamo due mostri, ci manchi o meglio manchi a me, il lavoro in se stesso non va male, ho preso in mano la situazione, Gedeone aveva dato troppa libertà ai croati, li ho messi in riga..che ne dici se mi appoggio nel tuo letto, il tuo profumo…” “Seguito io: ti fa impazzire…” Un lungo silenzio sino all’ora di cena quando si presentarono due modelle Selena e Luisa con le cibarie. “Ecco dove è finito il nostro regista…è venuto a curare le ferite di Amalia…” I venti giorni passarono con Amalia sempre a letto dolorante. Le sei modelle, salutati i loro partner si imbarcarono prima su un pulman e poi sull’aereo che le portò a Fiumicino, per loro fine della vacanza ma non per Alberto e per Amalia che restarono in villa in compagnia delle due signore Banfic’ che sbrigavano le faccende di casa e davano una mano di aiuto ad Amalia per le sue esigenze personali. Alberto si recò in un ufficio potale e spedì a Gedeone i compact disc delle riprese e la scheda con le fotografie. Le condizioni della caviglia di Amalia non miglioravano ed allora Lana fece venire in villa Ivan Markovic’ un ortopedico che aveva studiato al ‘Rizzoli’ di Bologna. “È un piacere trovare degli italiani, ho un buon ricordo di loro ed anche delle loro signorine bolognesi, vediamo questa caviglia…la fasciatura è troppo stretta, ne farò un’altra che migliorerà la situazione, niente compenso, viva l’Italia e…le italiane!” Il medico ci aveva azzeccato, dopo tre giorni Amalia migliorò sensibilmente, in taxi prima e poi in aereo giunse insieme ad Alberto nella villa di Gedeone che accolse lei ed Alberto con gran piacere. “Siete stati bravissimi, le riprese soprattutto quelle notturne sono una magnificenza, sinceramente non avrei fatto di meglio, fatemi compagnia e…tra voi come va?” “Domandalo alla qui presente, io ci ho capito ben poco!” “Ho capito sei andato in bianco, braciolone, io alla tua età…” Alberto si fece vivo al suo negozio, Giacinto l’aveva condotto alla grande ed i clienti erano aumentati, soprattutto le femminucce. Alberto preferì rientrare a casa sua, dopo qualche giorno un taxi strombazzò sotto le sue finestre, ne era scesa una signora in minigonna, scollatissima, assomigliava tanto ad Amalia…era Amalia, maledizione a lui, finalmente aveva compreso una situazione che doveva aver capito molto tempo prima, sono le femmine che hanno in mano le sorti del mondo, soprattutto dei maschietti!