Un ricordo d'infanzia

Chissà perché, improvvisamente, gli tornò in mente quel lontano febbraio 1981.
Le vette delle montagne erano ancora imbiancate dalla neve. Un pallido ma gradevole sole, sembrava voler restituire la vita e la speranza ad un paese che fu vittima un po’ dei capricci della natura e un po’ dell’incoscienza dell’uomo.
In un tendone adibito a scuola, la maestra Anna, visibilmente provata anche lei dalla terribile esperienza vissuta, entrò in quell’ambiente adattato a classe e impose subito in modo perentorio a tutti gli alunni di prendere immediatamente i quaderni.
Nella tenda c’era molta confusione. Qualcuno stava giocando, mentre altri chiacchieravano animatamente, due maschietti, invece, dopo aver con la fantasia trasformato le loro matite in spade, simulavano una finale ai mondiali di scherma.
‐Silenzioooooooooooooooooooooooo‐ urlò a squarciagola l’insegnate.
D’improvviso il tempo sembrò fermarsi. Il chiasso che si udiva fino a pochi secondi prima, mutò in un silenzio assoluto. Tutti rimasero zitti e immobili.
‐ Ora facciamo un esercizio di italiano‐ proseguì la docente.
‐Ma questa non è l’ora di musica?‐ Chiese Francesco che era seduto al secondo banco
‐Abbiamo perso tante lezioni a causa del terremoto, pertanto “si è deciso” di recuperare le ore di grammatica che si faranno al posto di quelle di musica. Rispose la docente. Poi addolcendo un po’ il tono della voce disse:
‐Bambini, nella vita ci sono delle cose importanti e delle altre marginali. Studiare l’italiano è fondamentale, giocare a fare i musicisti può andare bene, ma solo dopo aver terminato il programma.‐
‐Maestro, Maestro? Si sente bene?‐
‐Si, si scusa mi ero incantato‐ rispose
‐Scusi Lei ma…. Volevo informarla che il pubblico di Milano, qui alla Scala, è in delirio per il suo concerto in mondovisione, e tra meno di cinque minuti le TV daranno la diretta sul palcoscenico‐
‐Vengo immediatamente‐ ribatté l’insigne Musicista Francesco Pacileo.