su "Gli inconvenienti della vita"

"Perché ci sono cose che non si possono aggiustare, come il piatto che mi è caduto ieri sera. Ci sono troppi pezzi, oppure sono troppo piccoli. Forse anch’io non sono riparabile". "Non è vero, Theo, non dire così. Tu non sei un piatto". "Lo siamo tutti. E siamo in attesa di romperci". Perché adoro Peter Cameron? Perché in poco più di 100 pagine riesce in due racconti a dire molti di più di romanzi infiniti, sfinenti. I racconti La fine della mia vita e Dopo l’inondazione sono già stati pubblicati su diverse riviste americane. In entrambi i racconti Cameron pone la lente focale sui rapporti di coppia. Nel primo, siamo di fronte al rapporto tra due uomini, e la vita sembra un vortice nero, un turbinio di incidenti, una concatenazione di brutture, di disarmonie. E il problema della mancata ispirazione, e il dolore passato, e la mancanza di una posizione lavorativa stabile, e l’ego che sovrasta. Tutto sembra sgretolarsi, neanche gli attimi di amore sembrano ammorbidire quegli inconvenienti della vita. E cosa resterà? Nel secondo, la routinaria coppia metodista, sembra non reggere il peso delle ipocrisie, e la bolla di idillio costruita negli anni per difendersi dagli attacchi esterni sembra essere minato. L’inondazione pone la famiglia nella scelta se ospitare o meno una famiglia che ha perso la sua casa. La famiglia Escobedo con le sue abitudini, con i suoi rituali, con le proprie nevrosi. Il centro vitale di questa casa, afflitta anch’essa da profondi dolori passati farà emergerà le crepe mai rimarginate rievocando una possibilità, un’esigenza nuova, quella di vivere o di viversi senza freni, perché l’ultima scintilla più essere anche l’ultima possibilità che sotto lo stesso cielo ci viene offerta. Bisogna solo saperla riconoscere. Cameron si conferma un maestro della narrazione e dei sentimenti.

Gli inconvenienti della vita

di Peter Cameron

Libro "Gli inconvenienti della vita" di Peter Cameron
  • Casa Editrice
    Adelphi
  • Dettagli
    122 pagine
  • ISBN
    9788845933240