su "Prima del crepuscolo "

"Prima del crepuscolo" è la seconda raccolta del pluripremiato Manuel Paolino. Il titolo della silloge è preso da una poesia contenuta nell’opera, che ci introduce nell’animo e nelle parole a cui l’autore dà vita: “Scorgo/ la mia vita/ tra quelle montagne/ disegnate con le loro curve/ sul tiepido abbaglio/ […] e mi vince/ in un abbraccio di luce”, il sole sembra essere l’inizio e non la fine di un incontro che riscalda il corpo. La raccolta è composta da trenta poesie, tutte hanno un elemento peculiare quale la sofferenza, che è vista però sotto molteplici aspetti come in “Le mie domande”: “Non c’è spazio/ né condanna/ non ci son suoni/ né perdono/ i sospiri tacciono/ nel tempo/ scandito/ da queste foglie/ che si sbriciolano”, tutto è in un continuo avvenire, e un lento progressivo esaurirsi, tornare alla terra. Altri versi ancora ci introducono al concetto di fine, di esaurimento di speranze: “[…] In questo/ varco/ spalancato/ le profezie/ galleggiano/ su felicità/ interrotte”. Nel percorso poetico che l’autore ci presenta si trova elogio anche alla stessa forma di scrittura, che cresce, si evolve, è spontanea, sembra rifugiarsi sotto una coltre di foglie per proteggersi da ogni possibile discrezione: “[…] Lei si ascolta crescere/ sui verdi piccoli colori/ mentre io/ la contemplo/ e scrivo/ rugiada/ di poesia”. Attraverso due percorsi il poeta ci apre i sentieri del verseggiare, uno più intimistico, che è portavoce di sogni, speranze, desideri (forse mai diventati realtà), e l’altro più arioso, aperto, conviviale per ogni possibile intimo ritrovarsi. Intimità e sofferenza diventano un tutt’uno: “Esplodono/ alle spalle/ cadono/ incessanti/ […]/ in posa/ per il finale/ Fu solo pioggia”. C’è spazio anche per sprazzi di eterea speranza, di gioiosità in scadenza: “Si mischiano/ con le pietre del fiume/ i piedi degli angeli/ […]/ Siam figli/ superstiti/ feriti/ fra cortine/ di speranza”. Ma quel guizzo di labile felicità, trova conferma anche nel più alto, onesto, gentile, ma anche strano, indecifrabile, aguzzo sentimento che da tanti anni muove la mente, il corpo, la vita: l’amore. Conferma di ciò l’abbiamo in “Un uomo”, ma non solo: “[…] Ascolta il suo grido/ madre/ perché se c’è una cosa/ che nessun vociare/ né alcuna morte/ può cambiare/ è l’amore/ che sana/ le cadute/ su quei cammini rovinosi/ di cui ancor non vedi/ i petali sommessi/ - /Non c’è più notte/ dietro lo specchio/della quale tu possa/ aver timore”.
Versi per sognare, per decidere, per lasciarsi naufragare in un mare in tempesta, che risuona al dolce frastuono dell’ingannevole semplicità.

Prima del crepuscolo

di Manuel Paolino

Libro "Prima del crepuscolo " di Manuel Paolino
  • Casa Editrice
    Midgard
  • Dettagli
    40 pagine
  • ISBN
    8866720321