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Ho passato l'adolescenza lontano dai libri. Ogni sera mi arrampicavo sulle scalette del letto a castello e mi sistemavo tra le lenzuola. Poi spegnevo il lumino, mentre quello di mia sorella, affondata nei libri al piano di sotto, restava acceso(…)

Mi succede a ogni trasloco: basta un libro poggiato sopra un mobile poi si allarga come l’edera sui muri, in poco tempo la casa è una foresta.

Il sogno diventerà realtà se i miei lettori apprezzeranno questo libro tanto quanto è piaciuto a me scriverlo.

Il tema della maternità è un po’ il mio tema che ripropongo da un libro all’altro rivestendolo di trame diverse.

Mettere un bambino davanti a tre libri e dirgli di prenderne solo uno è sottoporlo a una tortura che non merita.

Il fatto che uno abbia scritto altri libri non significa che il successivo sarà più facile.

I romanzi prendono in mano la situazione e lo scrittore è fondamentalmente una specie di cane da pastore che cerca solo di tenere le cose in carreggiata.

Se vogliamo conoscere il senso dell'esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell'angolo più oscuro del capitolo, c'è una frase scritta apposta per noi.