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Solo mani vere scrivono poesie vere. Io non vedo alcuna differenza di principio tra una poesia e una stretta di mano. Viviamo sotto cieli cupi − e ci sono pochi esseri umani. Per questo anche le poesie sono poche.

Le poesie, sono altresì dei doni – doni per chi sta all'erta. Doni che implicano destino.

Il colore della disperazione: il bianco magico del poetare.

L'oscurità della poesia = l'oscurità della morte. Gli uomini = i mortali. Per questo la poesia, in quanto memore della morte, appartiene a ciò vi è di più umano nell'uomo.

Scrivo canzoni perché non riesco altrimenti a dire quello che sento. Cerco di non scrivere testi, ma poesie d'amore.

Ha da sapere che il gran busillis della poesia consiste nell'arte di piacere, e quest'arte sta tutta nella magia di muovere, di rimescolare, come si vuole, tutte le passioni che abbiamo nascosto nel cuore.

Dite, che fare dei poeti, i quali vogliono esserci quando sotto i colpi della civiltà cominceranno a sgranarsi i bulloni del mondo, e nei camici bianchi degli scienziati le cuciture si strapperanno?

E infine, il paradiso perduto ricercato dall'emozione estetica non è il regno del lirismo? Non è la stessa poesia lirica uno dei principali creatori e interpreti della visione di questo paradiso?

Da lungo tempo la vita mi ha convinto che musica e poesia sono al mondo le cose più belle che la vita può darci. Oltre all'amore, ovviamente.