Alla donna

Volevo scriver di come eri bella
Ma è un ricordo svanito nel cristallo di lacrima
Volevo scriver della gaiezza della tua voce
Ma i suoni si son persi nella folla degli amori

Volevo, donna, volevo, un tempo
Io, mai saggio, avevo volontà ferree in me
Io, che di dubbi condivo la mia vita
Chiedevo a te il fine ultimo e la strada

Ora son altro, dal nuovo di me
Altre le pietre, altre le piante e gli odori e il mare
Altri i vuoti dell’animo inquieto e libertario
Altra sarà, se sarà, chi il sudore mio respirerà.