Bisogna essere pane per chi ha fame, l'apertura dell'anima spesso fa confondere l'affamato con il famelico, è pericoloso, si può esser mangiati e vomitati.
La mia vita, è quella che conosco, quella che vivo io: con le mie scelte e abitudini e riti, magari troppo trascendentali, ma è la mia vita e la mia vita è con me. L'altra mia vita è quella che gli altri vedono attraverso le loro lenti deformate: mi vedono diversa e ondulata, divelta, come sono loro dentro. La terza mia vita è quella che gli altri vorrebbero fosse la loro, e quindi per impossessarsene devono distruggerla. Ma io conosco la mia