Come il bardo che per antonomasia è colui che con le note "sprofonda nell'abisso dell'emozione di lacrime annegata- e di sorriso del cuore sulla bocca- e di suprema contemplazione d'intelletto", così sia il nostro suonar cantando.
Non sempre il corpo corrisponde al pensiero, a volte va per fatti propri e ci costringe a modificare i momenti che avevamo pianificato, nulla di male, si rimischiano le carte e si riprende il gioco! Giochiamo a Vivere, continuiamo a giocare, a vivere.