Come il bardo che per antonomasia è colui che con le note "sprofonda nell'abisso dell'emozione di lacrime annegata- e di sorriso del cuore sulla bocca- e di suprema contemplazione d'intelletto", così sia il nostro suonar cantando.
Non c'è mai facilità nella ricerca, la pace arriva, si ferma un po' e poi si sopisce, la strada è forse tortuosa e il cielo cambia spesso umore regalandoci attimi di luce e di nebuloso buio, ma resta ferma la certezza che il momento è passeggero, ogni attimo è fugace. Siamo nell'impermanenza e in essa sciogliamo i nostri passi.