Gli astronauti viaggiano in navicelle spaziali verso la loro destinazione; i poeti viaggiano dentro se stessi e nel mondo della sensibilità verso l'emozione. Gli astronauti vedono il mondo e l'universo solo come un insieme di oggetti fisici; i poeti vedono il mondo e l'universo con gli occhi dell'anima e del cuore, descrivendoli con un pizzico di mistero e fantasia, ma evitando di scadere nel genere “giallo” né nell'inverosimile.
Da una lacrima sul viso ho capito molte cose, tra queste che gli occhi che non versano almeno una lacrima ogni tanto, sia di tristezza o di gioia, sono come un paio di occhiali privi di sentimenti ed emozioni.