I soliloqui del poeta sono la sua libertà, pur nell'esposizione del momento nero, in cui non un elemento si muove o commuove per la "disperazione" dell'anima, egli sa che domani, che alla prossima poesia, una nuova pagina di vita colorerà di nuovi colori i suoi fogli...
Misterica visione
Ti ho visto:
un filo d’erba fra le labbra
E mi guardavi
mentr’io d’acqua
trafitta e invasa
nell’etere involgevo il flutto
del ‐ me tutto ‐
Eri lì
sotto l’esile leccio
del vento invaghito
Mentre il mio ‐ esser tutto ‐
in estasi guardava
Me
Te.