Non si può dissertare su certi temi senza l'uso di parole o espressioni popolarizzati dai mezzi di comunicazione di massa o dalle maggioranze contro le minoranze di qualsiasi tipo e natura, anche se esse possono suonare offensive o denigratorie, il che non è il caso della parola "gay", che almeno per me suona invece dolce, simpatica, fiorita e soprattutto molto naturale.
Internet stimola le nostre fantasie e dunque tende ad alimentare i nostri sogni più folli e non solo, ma anche quelli negati o cosiddetti proibiti. Ma vivere troppo immersi in essa, può finire per fare molto più male che bene a chi non è in grado di capire (o almeno intuire) la differenza tra il virtuale e il reale.