Non si può dissertare su certi temi senza l'uso di parole o espressioni popolarizzati dai mezzi di comunicazione di massa o dalle  maggioranze contro le minoranze di qualsiasi tipo e natura, anche se esse possono suonare offensive o denigratorie, il che non è il caso della parola "gay", che almeno per me suona invece dolce, simpatica, fiorita e soprattutto molto naturale.