Provate a leggermi non con gli occhi di un critico letterale, bensì con quelli di un lettore esigente ma allo stesso tempo un po' indulgente con gli aspiranti scrittori. E chissà, magari riuscirete a sentirmi con le orecchie del cuore e toccarmi con le dita dell'anima, anche senza conoscere le ragioni che stanno dietro le cose che scrivo e il modo in cui le scrivo.
Ci sono sempre quelli che usano dire che la mia penna scrive storto per righe dritte, e io sono appunto d'accordo con loro perché alla fin fine io, lo confesso, non sono mica Dio.