Quando compongo frasi o poesie, di solito le scrivo prima in inglese e subito dopo le traduco in italiano, con la calma e l'attenzione che mi contraddistinguono come un poeta in erba e uno scrittore alle prime armi italoamericano.
Anche se visibile e palpabile, la “vita terrena” resta ancora per me un mistero non del tutto decifrabile. La “morte fisica”, invece, la vedo come una fatalità difficile da comprendere e accettare di buon grado e senza tristezza.