Se il cielo si oscura, e nel dolore partorisce lacrime di pioggia e fuochi in strepiti di tuono, è per rinnovare al cielo la gratitudine dell'arcobaleno. Ché il cielo è l'anima che in piccoli gemiti abita l'uomo.
La nota si accorda a sua stessa matrice, così l'anelito di amore entra in sintonia con l'Amore. Lassù arriva e si congiunge in stessa vibrazione, l'effusione di pensiero puro per il sommo bene. Così accadono i miracoli: purezza incontra purezza, per il bene sommo, senza scorie di pensiero legati all'ego. Laddove l'Io soccombe all'Ego, non v'è sintonia, non si congiunge nota a sua matrice, non si crea armonia, non nasce miracolo.