Sono solito tradurre in parole scritte tutto ciò che penso, sento o provo e non quello che fa (o farebbe) comodo a tutti quelli che mi leggono. E non è mica colpa mia se ogni tanto riesco ad accontentare allo stesso tempo Tizio, Caio e Sempronio.
La libertà di espressione, quando non ci viene tolta, ci porta a dire o scrivere cose che per molti sembrano folli o insensate, ma che per noi hanno un significato importante o qualcosa di molto speciale che va oltre ogni comprensione e che, quindi, è impossibile provare a definire, a volte anche per noi stessi.