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Nascono lemmi di pensiero -nel silenzio- Onde appese a fil di note Geroglifici d’organza -il pentagramma- Esili carezze fra gli spazi Nascono lemmi: afoni suoni di silenzio -nel pensiero- Flussi d’anima in spazi aerei Carezze d’aria nella mente Coriandoli di cielo: i lemmi nati da pensieri Senza voce e senza note fra spazi e righi volano parvenze di parole Nel silenzio. @AmVezioDiciassetteGiugno2016DaScieDiAliPag64
La me che rispecchia ‘sì giovine ruga a margin di pelle appesa … Curiosa la linea il bel cercar persegue - fra le dune - il momento che tal sorte ha deciso Non v’è storia di re e battaglie a saggiare cimenti Sol lune ad accoglier altre lune E albe dorate - son loro gli aratri - che di rughe la pelle han solcato.
Questo momento- che il pensiero sbrana -e in orgasmi di fuocosi dibattenon si lascia- in lidi freschi -scivolareNo il pensiero nos'adombra e s'uccidein vortici di fuoco affanna- e di gocce di luce -invano tentadissetar le doglie.2011DaAllevataDalleStelle
L’anima si schiude crepano pareti ferite sanguigne le infrangono Il velo è sottile lento e tenace si disfa L’anima si schiude - emorragia irrora l’alba - Inarca la schiena in meteore di curve lenta si svolge L’anima irrora l’alba l’universo graffia e soffusa plana.
Canta una eco nel silenzio della mente riporta lembi di parole sussurrate sulle labbra e disegnate sulle tele si miscela nei colori poi, si libera in un pianto e lentamente scorre E si redime dentro il sangue.
S’arrende pietoso s’arrende quell’abbraccio che al vuoto protende l’assenza Annaspa mesta e struggente la coda del lamento ad aleggiar pe’ l’aria l’apnea del vuoto ch’accarezza.Da Dissolvenze
Scoprendo me stessa ho in effetti trovato te -e riconosciuto- nel sorriso mieloso Nel pianger gli errori -di me innocente- fra lacrime inutili ho visto te indolente -sicuro e sarcastico- giocare giorni malati contorti addomesticati -e sorrisi mielati- L’inganno è compiuto.
Sapresti carezzare la linea delle mie cicatrici? E sulla loro via intersecata dai nodi - sutura gibbosa - troveresti la cellula che di te è intrisa? Dimmi, ti riconosceresti tra la linea e i nodi?
Sgranare giornate: chicchi di rosario nel buio di un’arcata Fosse ogni chicco un giorno di memoria…! Sui lampi di fiammella s’incendia l’istante Mai si perpetua stesso momento: ride e gorgheggia dall’ombre del lume - puro e innocente – l’ora rammenta.da Dissolvenze 2014
Ciao, Anima miavieni quia sorprendermiproprio quando il vuoto m’addormentaE, incanto di tempo- appuntato ai rami d’eterno -m’accompagni mi sostieni mi confermiE ioin quelle luci d’eternoeterno con te or sono
Nuove pagine la mente verga nel niveo pallore della tela A ritmi appassionati di reggae e soul in ombre danzanti - corde e ottoni avvinti e punte di scarpette di gesso modellate - Macchie di pentagrammi avvinghiano note e tempi in danze e note nuove Colori fluidi frammentati trafiggono tele e pentagrammi e vite da inventare.
E il giorno conferma di te: sono sogno bramato E il giorno conferma di me: sei sogno agognato E il tempo percorre traiettorie di vite impigliate nel sogno: - non sono sogni e nemmeno vite - Rotaie graffian la pelle Ore percorrono i corpi In sbuffi d’antichi treni a vapore: sfilacciate maglie di me e di te Senza te senza me…AmVezioDaOrigàmiDelTempoGennaio18
Forse è quel qualcuno che nell'inocenza dell'attimo -dell'attimo suo ad eteree radici sublimate incrociate- svela chiara visione di arcane linee -dal Tempo nel Sempre illuminate?- Chi mai è l'indovino se non un'anima all'anime legata da egual impercettibile filo -unione di cielo e terra- a ogni moto d'anime che in egual trama sfila il suo tracciato?
A ogni graffio sul cuore s’apre un pertugio Da lì passa luce: viscida dapprincipio di sangue e scorie composta Offuscata poi Luminosa e nitida ancora poi Poi luce ... È luce È incontro di dolore e amore È oltre dolore e amore È solo amore È luce.
C'era l'aria azzurra in quel rombo di ricordo Ali svettanti all'orlo delle ciglia Oltre l'azzurro del mare nel cielo liquefatto -fra le palpebre e le soglie dell'anima- C'era l'aria azzurra C'è l'aria azzurra fra le pareti del tempo.
Resto coi pensieri spettinati fra i denti del pettine Parole vagano nello spazio stretto della mente E cercano cercano cercano il letto accogliente d'un attimo di tempo sospeso - fra umani orologi e fluire d'eterni - Oh come stretta mi fu la veste che dai secoli arrugginiti mi fu imposta Stringono i morsi alle gengive Sanguinano i fianchi ad acuminati pungoli - d'ogni sprone inflitti - Guardo guglie di capelli strappati in denti di pettine Muta resto a guardare pettini spettinare pensieri strappati a morsi dai suoi morsi.
Quel che il Tempo nel suo vagar astruso ancor non ha disperso è nell’alito di foglia al suo ramo abbarbicata È nel tremulo fil d’erba forte e radicato - Sull’ombra del bosco in ombra cola nube iridata - Il suo pianto s’intreccia al respiro del solco Evapora il fango l’odore del passo tuo andato Dal mio pianto confuso: lacrime di nube iridata.
C'è una macchia nello spazio ombra incolore e impartenente - un vuoto molle, inconsistente - In questa macchia nello spazio i sentimenti navigano erranti Cercano note a sé assonanti piangon le pause evanescenti Bramano luce e i suoi colori cercan unione nei righi vuoti Libelli accartocciati di musiche mai suonate Ma compassionevole è l’Universo: di ogni dolor ne musica un verso.
Ho perso le lune fra bulbi di ciglia Dov’erano gli occhi nel mentre le stelle blandivano il cielo? Passan le lune da neri spazi celate Ferma -sotto la volta- sento il Creato vibrare Nel mentre sotto bulbi di ciglia passano lune.
Tetti accostati l'un l'altro Nel tepore dei fumignoli tenerezza di un abbraccio: -il bimbo stretto al seno di mamma Il capino implume sotto l'ala della capinera Il muscoloso braccio sul fianco bianco dell'amata- Tetti s'accostano fronte a fronte tegola a tegola -nel tepore della sera l'ultima ala in volo abbraccia- Fra tetti accostati l'un l'altro - è sera.
La Terra - femmina del Creato- canta urla geme prega mentre impavida eneramente al Tutto sorride.
Neve scende fra frali di lemmi incompiuti Di ovattata pace avvolge ogni silenzio del cuore Ed è neve neve candida sul cuore.
Dal nido dell’aquiladalla punta d’alaguardoil tuo volo planaresu onda bassa increspata- sui suoi ricciil cuore lasciare -Dalla cima del monte innevatodalla punta dell’alati guardo- lascio piume sull’onde -Fui sirena- invitantein crespi d’onde maliziose -Ti rapiinel mentre in onde salatelavavo il mio canto di vitaE tu osservavida cime innevateTi persinello scambio di cimeper onde salateSon ora gl’orizzonti lontaniriflessi di canapo e d’ondee nidi di aquile e gabbiani- da punte di ali -a guardare.
Non sentii quelle vesti né il tessuto pesante dei tramati secoliNon ebbi vista che lor'altri non ebbero fra l'ombre del mondoIndossai le vesti ricamate dai secoliAi miei occhi aggiunsi gl'occhi d'altriAssaporai lembi caldi di sangue non mio e riconobbi la disperata danza del mioNon portai mantelli ad appesantire il mio andare che non fossero dei miei compagniE fu lieve il mio passo ché d'altri fu il voloFu palpebre d'angeli al cielo ancorateNon seppi mai se il dolore e l'amore fossero di chiNé mai seppi se fossi fragile frangia o permanente tessutoLa leggerezza del viaggio mi disse che il viaggio è mantelli ornati di sangue e occhi di voli leggeri in fregi ricamati d'organza
Cosa vuoi che ti dica amico caro Ecco a te la vita mia intarsiata in delle strofe Ti par cruenta e inusitata? No, non pensarlo affatto Se tu sapessi cader fra quelle righe davver più non potresti guardar con ugual occhio ogn’attorno Affogheresti nell’acque mie profonde Annegheresti e non più tornar a galla in via tua sapresti…