Giovanni Sartori
  • Firenze, 13/05/1924
  • Roma, 04/04/2017
  • in archivio dal 11/28/2024

Biografia

In Italia e nel mondo sono considerato un luminare della scienza politica contemporanea. Gli argomenti che ho studiato maggiormente sono stati la democrazia, la rappresentanza politica e l'ingegneria costituzionale.

Segni particolari

Ho ricevuto otto lauree honoris causa negli USA, in Messico, Argentina, Spagna e Romania. Nel 2005 mi hanno assegnato il Premio Principe delle Asturie, equiparato al Premio Nobel per quanto riguarda le scienze sociali.

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Scritti da Giovanni Sartori

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La televisione crea cattivi cittadini. Non tanto per una questione di suoi contenuti. L'Homo videns è incapace di astrazione, sa solo di quello che vede alla tv. Ma lo Stato, la giustizia, la libertà, i diritti sono concetti astratti: come faccio a(…)

La Democrazia non è esportabile, soprattutto, nei Paesi islamici, perché sono teocrazie fondate sulla volontà di Allah, non sulla volontà del popolo. Dio e popolo sono due principi di legittimità opposti e inconciliabili.

I sessantottini falliti sono diventati radicali e verdi. Quelli in gamba sono diventati direttori di giornali, grandi scrittori.

Sono sempre stato anticomunista. Morto il comunismo, non lo sono più.

Non sventolo nessuna bandiera. Questo pacifismo è cieco e non lo approvo. Anzi, lo sa come lo chiamo? Cieco-pacismo. Chi è "senza se e senza ma" non vede niente.

Eccezion fatta per pochi solitari eroi, chi teme di dire quello che pensa finisce per non pensare quel che non può dire.

In nessuna teoria democratica si mette in dubbio il fatto che una delle caratteristiche di una dittatura sia il monopolio dell'informazione.

Insegnavo alla Columbia quando Obama era studente. Da giovane, da "più giovane", era un lavativo. Dai miei corsi, che erano corsi temuti, ha girato alla larga, non l'ho mai visto. Sul fronte di questo candidato siamo nel buio perché il nuovo, il(…)

Nessuno in Italia vuole correre rischi. È un paese conformista. Che si è oramai seduto sulle poltrone che occupa. Non ha grandi visioni né del futuro né del presente. Diciamo che sostanzialmente è un paese che tira a non perdere il posto.