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Ernesto Sabato butta giù il muro e ci mette di fronte la realtà.
Non sono io ad essere pessimista, è il mondo che è pessimo.
Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere.
Dio è il silenzio dell’universo, e l’essere umano il grido che dà un senso a tale silenzio.
Ciò che dovrà essere è già stato, e non resta altro che scriverlo.
Tutti quanti siamo in circolazione, più o meno siamo tutti figure pubbliche, è solo il numero di spettatori che differisce.
Trovarsi d’accordo non sempre significa condividere una ragione, la cosa più abituale è che un gruppo di persone si riunisca all’ombra di un’opinione come fosse un parapioggia.
Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono.
Mia madre e i miei fratelli sono coloro che non hanno bisogno di aspettare l'ora della mia morte per impietosirsi della mia vita.
Il mistero della scrittura è che in essa non c'è alcun mistero.
Né tu puoi farmi tutte le domande, né io posso darti tutte le risposte.
Due debolezze non fanno una debolezza maggiore, ma una forza nuova.
Ma la vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso.
Chi pianta un albero non sa se ci finirà impiccato.
La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.
Forse solo il silenzio esiste davvero.
Anche le idee sbagliate possono essere belle.
Che ne sarà di noi se il Centro deciderà di non comprare più, per chi ci metteremo a fabbricare stoviglie se sono i gusti del centro a determinare i gusti di tutta la gente?
Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio.
Con quella mano e quell'uncino puoi fare tutto quanto vuoi, e ci sono cose che un uncino fa meglio di una mano intera, un uncino non sente dolore se deve fissare un filo e un ferro, non si taglia, né si brucia, e io ti dico che Dio è monco, e ha fatto l'universo.
Dovrebbe bastar questo, dire di uno come si chiama e aspettare il resto della vita per sapere chi è, se mai lo sapremo, poiché essere non significa essere stato, essere stato non significa sarà.
E se il cuore non ha capito, non arriva ad esser menzogna il detto della bocca, ma piuttosto assenza.
È vero che le cicale cantano, ma è un canto che viene da un altro mondo, è lo stridore dell'invisibile sega che sta tagliando le fondamenta di questo.
Ho imparato in questo mestiere che chi comanda non solo non si ferma davanti a ciò che noi definiamo assurdità, ma se ne serve per intorpidire le coscienze e annullare la ragione.
Il tempo, a volte, sembra che non passi, è come una rondine che fa il nido sulla grondaia, esce ed entra, va e viene, ma sempre sotto i nostri occhi.