30 denari

La libertà non è mai un punto di vista.

La libertà non si vende e non si acquista.

Non si negozia la libertà, non si baratta.

E non si tratta di filosofeggiare sul significato di libertà

perché è del tutto chiaro che libertà

non è la libertà di fare quello che ci pare

bensì la possibilità di non sottostare a ciò che non si vuole.

Per trenta denari ci avete baciato la fronte,

per trenta denari ci avete mandato al fronte

con il Generale Mannaggia la Rocca

e un paio di finti tonti

che non fanno sconti

quando si tratta di far tornare i conti.

Ma ora che per mare e per monti

in molti stanno iniziando a comprendere

che tutto questo pandemonio

è solo una questione di soldi

neppure il silenzio vi basterà

per tacere questa vergogna.

Sono ai ferri corti

perché quelli del mestiere

me li avete tolti.

Stile patto d’acciaio

vi parate il culo tra di voi

quando scoppia un focolaio.

Focolaio di verità

focolaio di resistenza

che se il cervello torna a fare quello che sa

e pensa

se distingue la realtà dalla propaganda

se capisce che è col terrore che si ottiene l’obbedienza

se realizza infine a chi e perché giova continuare l’emergenza

allora la ribellione sarà matura

senza farsi neppure un esame di coscienza.

Basta tirare a Campari,

basta coi domiciliari.

Coi trenta denari scavaste il campo del vasaio

griffando il braccio della gente

con la bava di un notaio.

Per trenta denari

mi avete messo alla gogna

ma la mia libertà, sappiate

non ha prezzo,

la libertà vale più dell’oro

e la più grande infamità

è ricattarla con il lavoro.