A CARLO AZEGLIO

Ti guardo e mi commuovo
mentre pronunci quell' ultimo discorso,,,
ad un Italia che forse non è attenta
ai tuoi occhi lustri nonostante il piglio
di uomo fiero di essere Italiano.
Ti guardo e vedo in te il prototipo del padre
che parlando tenero a tutti i figli suoi,
si accorge che ora sono adulti
e che giunta è l'ora che vadano
a compier un destino a cui li preparasti.
Ti do del tu, non per irriverenza
ma per affetto profondo e sincero
che mi è dato dall' ammirazione
e dal rispetto che ho per te,
che tanto spesso in questi sette anni
sei entrato in casa mia dalla tv,
a parlarmi con tono mai saccente
ma sempre fermo nel comunicarmi
i valori che il buon padre di famiglia
cerca di infondere a chi incantato
ascolta le tue esperienze
e dai tuoi insegnamenti trae profitto.
Quegli occhi che tante atrocità hanno veduto
negli anni terribili della Seconda Guerra
appaiono a me dolci e pieni di speranza,
mentre guardano alla mia generazione
e a quelle che verranno con amore.
Queste mie poche parole spero siano
una testimonianza piccola e sincera
del fatto che ti stimo e che per sempre
porterò dentro il mio cuore il tuo ricordo.
Dalla verde Toscana ti arrivi questa mia
ad augurarti che i tuoi anni futuri
siano pieni di una serenità che meriti,
perchè sei un grande uomo saggio
che con la sua presenza tra la gente
ha saputo star vicino ai figli suoi.
E forse un giorno quest'Italia disattenta
si accorgerà che forse era meglio
quando tra i suoi normali cittadini,
c'era quell' uomo chiamato Carlo Azeglio.