Autoritratto davanti a uno specchio

Ho conosciuto il lato buono della fretta

posato alla radice dei capelli che sfumo velocemente troncando nettamente quell’orbita senz’ombra che ho tinto di nero pece

Ho conosciuto il lato oscuro dei ritardi

bianco come l’occhio dipinto mentre passavano nuvole fredde e il sole giaceva sconfitto alla veranda e non potevo smettere di guardare la ruga nuova che mi divide il mento

Ho conosciuto il lato segreto della velocità

arata nei minuti sottili dove la perfezione non ha spazio è l’imperfetto è solo un viaggio incompleto in questo paese dove ascolto l’assenza di voci dove il colore non ha suono. Solo lacrime al suolo.

Ho conosciuto il lato nuovo di me stessa   quando l’anima sorda usciva dallo specchio in mille frammenti d’ombra piatto il sorriso non rideva steso su lenzuola di tela zoppicando una memoria nuova

quella dimenticata stamattina.