Il rumore bianco

Sono tornato 
nel cuore della notte
attraversando parole in declino.
Zuppo di solitudine,
fuori da una disperata evidenza
ho strisciato.
Non si rassegna il destino,
spietati abissi germogliano
sulle creste dell’inquietudine.
Eppure cresce la quiete
il rumore bianco delle onde.
Si avventa sull’oscura nube,
varca l’amaro sentire
con pietosa eco di mare.
Sfuma il canto di morte
oltre gli argini di questo giaciglio
si perde.