Con occhi di vetro
mi fissi nel vuoto
di questo spazio rappreso
di silenzi e marmo.
Madrigale di pianti
e offerte da tempio
su scale tortuose
e petali di stucco.
Fosti follia d’un presente
che lascia traccia nel tempo
violentato nel genio
dall’altrui orgogliosa mano
che a ricrear natura e sofferenza
d’Uomo e Creatore
nell'immortale tuo delirio
volle incidere il suo nome.
In plastiche visioni
di bene e male,
contorte nelle forme di natura
e imperfezione,
della tua Spagna disegnasti
eterna sorte e splendore.
3 settembre 2008
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La poesia è immediatezza espressiva; talvolta criptica, essa dice e non dice, omettendo deliberatamente al solo scopo d’essere equilibrio perfetto di sé oltre il verbo dello scrivente per risolversi, ogni volta in modo individualmente nuovo, in chi ne fruisce.