Leone nel mio ventre

Leone silenzioso e mesto

vago

tra terre rosse e mute foreste

Ogni suono accanto al passo

e ogni musica che al ciel s’eleva

al mio andar zittisce

D’umiltà s’addormenta la natura

e lenta s’inchina

all’ombra mia che appare

piegando l’erba col suo peso

ché è l’ombra che è greve

e non il pianto

che il manto mio rosso,

di glorioso leone a spasso,

di rinnovato lucore

lava.