Vorrei piangere ed inondare
questo foglio bianco ed offensivo
pei colori miei annebbiati
Ho dentro il fuoco
lento e nero
di un vulcano addormentato
Nelle viscere del mondo
annega e strilla il mio dolore
È un seno freddo
sotto il palmo?
È morte pronta ed annunciata
dietro il corpo neghittoso?
È una lacrima ghiacciata
che si cela fra le ciglia?
È un cuore
da dolor paralizzato
che spilla e spande lava
e sangue nero congelato.
10 luglio 2014
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Della Madre Ché madre fu, quella falda acquifera che lambisce l’humus e, per le radici, lentamente si arrampica ed espande fra le fibre del tronco per raggiungere i rami e irrorare di vita i germogli e le foglie.
Ché madre fu, la fatica e la gloria a superare ogni forza nemica dell’etere che gonfia ogni bolla pregna del disegno dell’Universo, e portandola in alto, la comprime e la scoppia spargendo ogni essenza di vita.
E fu quindi madre, a