Si cade
a volte
ad occhi aperti in strisce di gomma
vergognosamente offensive
Scarnifichi –allora‐ l’anima
In truce piego di sguardo l’afferri
Cadi
a volte
ad occhi aperti
‐ vergognosamente ‐
nel buio che conosci
Da cui vorresti fuggire
Ma cadi e vedi la gomma:
tua ultima scoria
vergognosamente languire
Morire.
29 febbraio 2016
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Il giorno scompone e sconvolge il passaggio del tempo, a notte il movimento si placa, rende tenero ogni colore urticante, morbido ogni suono graffiante. Carezza e avvolge la notte, come nessuno e niente mai può fare.