Addio

Sto piangendo, e per non fartene accorgere, affondo il viso nel tuo petto, però tu, sensibile come sempre, mi accarezzi il collo e la testa e mi sussurri tenerezze per cercare di consolarmi.
E’ ridicola questa inversione i ruoli, tu, la piccola, e tenera, e docile bambolina, che si prende cura del vecchio barbagianni.
Dovrei essere io la tua guida, il tuo faro, la tua sicurezza, e invece…
Invece piango, e più sento il tuo amore incontaminato e più mi sento felice e sgomento allo stesso tempo.
Felice perché capisco che stai con me per amore, e non per patetica compassione.
Sgomento perché non so mantenere il ruolo di “duro” di “macho” di “pater familia” e piango, e ti stringo fino a farti male; sono debole e tu mi fai sentire forte, sono insicuro e tu mi dai certezze, sono avvilito dalla vita ma tu riesci a strapparmi un sorriso.
E non è forse, tutto questo, amore?
Grazie, piccolina, forse un giorno riuscirò a ripagare tutto questo. Forse un giorno tu, sarai orgogliosa dell’amore che mi hai così liberamente, saputo donare. Forse un giorno, quando ti lascerò, sola per sempre, custode del mio ricordo, ti sembrerò migliore di quel che sono, migliore di quel che sono stato, o che ho cercato di essere, e l’urna delle mie ceneri ti osserverà crescere, smisuratamente bella, incontenibilmente donna!
Addio piccolina, non saprò mai come sono riuscito a far entrare nel mio cuore, tutto l’amore che provo per te!
Addio piccolina! L.