L'urlo struggente

Spinge su play, vuole ascoltare altro... la musica è cominciata.
Inizia a scrivere. La mano si muove automaticamente, sembra che siano le note di quella canzone a dettargli le parole.
Una musica dolce, la voce del cantante è un sussurro, il coro è una poesia da sciogliere sul foglio, ogni nota dolce è un pensiero.
Dopo quell'urlo struggente la canzone diventa fastidiosa, la voce del cantante non c'è più, il volume  aumenta, il pianoforte non smette di suonare, le note ora sono dolenti, la sua penna ad un tratto diventa solo un oggetto inerte, non sa più solcare il foglio pesante, infinito, bagnato di lacrime cocenti. 
Piange e  getta la penna per terra. L'urlo struggente gli rimbomba nella testa... grida ma la sua voce non è abbastanza forte da superare il frastuono racchiuso nella sua mente.
Su quel foglio non ci sono che parole vuote, l'urlo  le ha fatte diventare leggere, ne ha tolto gli accenti... ma le sue lacrime sono ancora sul foglio... Riprende la penna e ritorna a scrivere... l'urlo è ancora là... 
Fissa lo sguardo sul foglio, ora è asciutto, non c'è neanche una lacrima.
Rilegge ad alta voce. Il dolore che era solo un urlo dell'anima è diventato parola.